Il Kosovo potrebbe avviarsi a nuove elezioni anticipate, a pochi mesi di distanza dal voto dello scorso 8 giugno. Uno scenario sempre più probabile dopo la decisione della Corte costituzionale di sospendere il nuovo presidente del parlamento. Il servizio di Francesco Martino per il GR di Radio Capodistria [25 agosto 2014]
L'elezione di Isa Mustafa - nominato presidente dell'Assemblea nazionale dai partiti dell'opposizione - è irregolare, e il voto va ripetuto. Questa la decisione presa la settimana scorsa dalla Corte costituzionale kosovara, in seguito al ricorso del Partito democratico guidato dal premier uscente Hashim Thaçi. Una risoluzione che potrebbe portare al definitivo blocco delle istituzioni, e che apre le porte a nuove elezioni anticipate.
Dopo le consultazioni dello scorso 8 giugno, la situazione politica in Kosovo resta in pieno stallo. I democratici di Thaçi sono riusciti a conservare la maggioranza relativa, ma appaiono del tutto isolati. Dopo il voto, i partiti dell'opposizione hanno infatti preso l'iniziativa, creando un'alleanza che lo scorso luglio è riuscita ad imporre il proprio candidato – Isa Mustafa, appunto – a presidente del parlamento.
Per la Corte costituzionale, però, la procedura di voto è stata irregolare: era infatti il Partito democratico – in quanto primo gruppo in assemblea – ad avere diritto di esprimere per primo il proprio candidato.
Ora il partito di Thaçi canta vittoria, ma l'attuale legislatura sembra già in un vicolo cieco. Difficilmente, infatti, i democratici riusciranno a ottenere i voti necessari a far passare il loro candidato. E senza un presidente, il parlamento non può attivarsi, né votare un nuovo governo.
Per sbloccare la situazione, diventa quindi sempre più probabile lo scenario di nuove elezioni. Una soluzione forse necessaria, ma che non farebbe altro che confermare il forte grado di instabilità sulla scena politica del Kosovo.
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