Tradizionale meta di milioni di turisti, la Grecia sta mettendo in campo nuove strategie per attirare i cosiddetti “nomadi digitali”, categoria cresciuta in modo esponenziale anche a causa della pandemia da Covid-19. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [28 novembre 2021]
Procedure amministrative semplificate, pacchetti internet veloci e, naturalmente, le spiagge e il patrimonio culturale per cui è famosa nel mondo. E' questo l'invitante pacchetto con cui la Grecia tenta di attirare sul suo territorio i “nomadi digitali”, categoria in rapida crescita soprattutto in tempi di pandemia.
Rispetto ai turisti tradizionali, una delle voci più importanti dell'economia ellenica, i “nomadi digitali” - lavoratori autonomi o freelance, che lavorano da remoto e non hanno bisogno di una sede o di un ufficio stabile – offrono il vantaggio non indifferente di risiedere più a lungo e a prescindere dalla stagione turistica.
Ecco perché il governo di Atene sta mettendo a punto una serie di iniziative dirette proprio a questa categoria. Lo scorso settembre è stata infatti prevista la possibilità di assicurare un visto lavorativo proprio ai “nomadi digitali” attraverso una procedura semplificata che richiede meno di dieci giorni.
La settimana scorsa, il ministro del Turismo Vassilis Kikilias ha lanciato una partnership con operatori delle telecomunicazioni ellenici, per assicurare a chi lavora da remoto pacchetti internet veloci e affidabili, con progetti pilota sull'isola di Siro, a Creta e nella nota località di Kalamata nel Peloponneso.
“In tanti hanno trascorso lo scorso inverno sulle nostre isole, lavorando al tempo stesso da remoto. E' un trend globale”, ha dichiarato il ministro Kikilias al lancio dell'iniziativa. “I 'nomadi digitali' sono un target a cui puntiamo fortemente per la Grecia, soprattutto per rafforzare le presenze in bassa stagione”.
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