In Grecia e Bulgaria si registra un nuovo aumento dei migranti che arrivano dalla Turchia dopo aver attraversato il confine di terra. Una crescita consistente, ma ancora lontana dai picchi registrati nel 2015. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [13 novembre 2018]
In Grecia e Bulgaria si registra un nuovo aumento dei migranti che arrivano dalla Turchia dopo aver attraversato il confine. Una crescita consistente, seppur ancora lontana dai picchi registrati nel 2015. Il servizio di Francesco Martino
E' nuovamente in salita il numero di migranti e richiedenti asilo in arrivo in Grecia e Bulgaria dal confine di terra con la Turchia. In Grecia nord-orientale nel mese di ottobre sono state fermate e identificate più di 3500 persone, per lo più provenienti da Pakistan, Somalia, Bangladesh, Iran e Iraq, con un aumento dell'82% rispetto allo stesso mese del 2017.
Anche il numero di trafficanti fermati nello stesso mese è quasi raddoppiato rispetto ad un anno prima, arrivando a 110 dai 66 arresti del 2017.
Una situazione simile viene registrata anche in Bulgaria: nei primi dieci mesi del 2018 il numero dei migranti registrati nel paese ha superato le 2200 unità, rispetto agli appena 500 dello stesso periodo del 2017.
Per tentare di arginare il fenomeno, le autorità bulgare hanno deciso di limitare temporaneamente la libertà di movimento lungo l'area di confine con Turchia e Grecia, dove in questi giorni la polizia sta portando avanti un'operazione di pattugliamento. Solo nell'area di confine di Novo Selo, secondo le forze dell'ordine, negli ultimi mesi gli arrivi sarebbero aumentati di almeno quattro volte.
In Grecia, l'aumento degli arrivi via terra ha reso ancora più difficili gli sforzi del governo di Atene di alleggerire la situazione nei campi, da tempo sovraffollati, situati a Lesbo e in altre isole al largo della costa turca. Il piano di Atene è spostare almeno parte dei migranti, qui ospitati in condizioni spesso al limite, sulla terraferma.
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