Dopo ripetuti rinvii, ieri il Senato americano ha approvato a larga maggioranza la mozione che approva la controversa richiesta di Podgorica di diventare il 29simo stato membro della Nato. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [29 marzo 2017]
Diventa sempre più realistico l'ingresso del Montenegro nella NATO già a partire dal prossimo summit dell'Alleanza atlantica, previsto a Bruxelles il prossimo 24 e 25 maggio. Con 97 voti su 100, il senato americano ha approvato ieri la richiesta di Podgorica di entrare nella maggiore alleanza militare al mondo.
Al definitivo via libera manca ancora l'approvazione di Paesi Bassi e Spagna, ma il voto di ieri a Washington era considerato l'ultimo vero ostacolo potenziale. L'approvazione americana è rimasta a lungo arenata in senato per l'opposizione di alcuni dei suoi membri, mentre il presidente Trump ha più volte espresso aperte critiche all'attuale funzionamento della Nato.
Il voto in aula non ha però riservato sorprese, seguendo le indicazioni del segretario di Stato Rex Tillerson, secondo il quale la piena membership del Montenegro è negli interessi degli Stati Uniti e “manda un forte segnale di unità nell'Alleanza atlantica”.
Non sono mancate alcune voci critiche: per il senatore repubblicano Rand Paul, che ha votato contro, l'adesione del Montenegro – considerato fino a poco fa un alleato strategico della Russia – rischia riacutizzare le tensioni con Mosca, che non ha mai nascosto la propria ferma contrarietà ad ogni ulteriore allargamento della Nato nei Balcani e in Europa orientale.
L'ingresso nella Nato, fortemente voluto dall'ex premier e presidente Milo Đukanović, è un tema che resta fortemente divisivo in Montenegro: secondo i sondaggi più recenti, solo una minoranza dei montenegrini è schierato a suo favore.
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