Dimissioni del governo in Bulgaria dopo il ballottaggio delle presidenziali, che ha visto la vittoria del candidato dell'opposizione socialista. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [14 novembre 2016]
E' il generale Rumen Radev, ex comandante dell'aviazione militare e candidato dell'opposizione socialista il nuovo presidente bulgaro. Radev ha trionfato al ballottaggio di ieri, conquistando quasi il 60% dei voti e sbaragliando la candidata del governo di centro-destra, l'attuale presidente del parlamento di Sofia Tsetska Tsacheva.
Radev, presentatosi agli elettori senza alcuna precedente esperienza politica, ed indicato dai media internazionali come un candidato “filo-russo”, ha dichiarato di non voler mettere in discussione l'appartenenza della Bulgaria al blocco euro-atlantico, ma di cercare un approccio equilibrato nei rapporti con Mosca, un approccio in realtà già largamente seguito dall'attuale esecutivo.
Come ampiamente previsto, la vittoria socialista ha provocato la caduta del governo. Il premier Boyko Borisov, leader del movimento GERB, aveva infatti legato la sopravvivenza del proprio esecutivo ai risutalti del voto, e stamattina ha presentato le proprie dimissioni, aprendo così una fase di instabilità che si preannuncia lunga ed incerta.
I meccanismi istituzionali, infatti, prevedono che sarà il nuovo presidente a sciogliere il parlamento dopo essere entrato in carica: le nuove elezioni quindi, non avranno luogo prima di marzo o aprile prossimi.
Alle dimissioni di oggi seguirà, con tutta probabilità, la nomina di un governo tecnico che dovrà portare la Bulgaria alle prossime elezioni anticipate. Prima di tornare alle urne, il parlamento di Sofia dovrebbe però mettere mano alla legge elettorale, modificandola in senso maggioritario queste le indicazioni arrivate da un referendum popolare votato in contemporanea al primo turno, che ha mancato di pochissimo il quorum.