Segnali di apertura e polemiche sul Kosovo nella prima delle due giornate di visita di Edi Rama in Serbia. Francesco Martino (OBC Transeuropa) per il GR di Radio Capodistria [13 ottobre 2016]
Rilanciare il dialogo bilaterale e rafforzare la stabilità nella regione balcanica. Questi gli obiettivi dichiarati del premier albanese Edi Rama, oggi e domani in visita ufficiale in Serbia. Dopo momenti di tensione negli anni passati, i rapporti tra Belgrado e Tirana restano però tesi sulla questione irrisolta del Kosovo, che nel 2008 ha dichiarato la propria indipendenza dalla Serbia.
Durante l'incontro in mattinata col primo ministro serbo Aleksandar Vučić, nell'ambito del Forum per la sicurezza di Belgrado, Rama ha ribadito che secondo Tirana “la cosa migliore per la Serbia sarebbe riconoscere il Kosovo”, invitando poi Belgrado a continuare il processo di dialogo e normalizzazione con Pristina “unica strada per passare dalle polemiche sul passato ad una fruttuosa discussione sul futuro”.
In risposta, Vučić ha confermato il fermo “no” della Serbia, concentrandosi sulla spinosa questione delle miniere di Trepča, situate nel nord del Kosovo e al centro in questi giorni di un'accesa disputa tra Belgrado e Pristina. Miniere che, secondo Rama, “si trovano però sotto la giurisdizione delle autorità kosovare”.
Nonostante le posizioni sul Kosovo restino distanti, sia Rama che Vučić hanno rilanciato la prospettiva dell'integrazione europea per Albania e Serbia, considerata una “via obbligata” per stabilizzare l'Europa sud-orientale e rilanciare i Balcani dal punto di vista economico e sociale.
La visita di Rama continua nella serata di oggi con la presentazione a Belgrado del suo libro “Kurban” - “Sacrificio”, ora tradotto anche in lingua serba mentre domani entrambi i premier saranno a Niš per presenziare al primo forum imprenditoriale serbo-albanese.
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