L’OSCE ritiene che il presidente Erdoğan e i partiti al potere hanno avuto un vantaggio ingiustificato, anche grazie ad una copertura mediatica di parte. Tuttavia il voto all’estero mette in mostra che il presidente in carica ha ottenuto un gradimento addirittura superiore a quello ricevuto in patria.
Risveglio brutale in Turchia e Siria, dove un terremoto del grado 7.7 della scala Richter ha colpito nella notte alle 4.17 locali, con decine di scosse di assestamento anche molto forti tutt’ora in corso.
Ekmeleddin İhsanoğlu, Selahattin Demirtaş e Recep Tayyip Erdoğan: sono questi i nomi dei tre principali candidati che si sfideranno il prossimo 10 agosto nella corsa alla 12° presidenza delle Repubblica Turca.
Ricercatore e coordinatore di progetto per OBC Transeuropa e Dublin City University, ha un dottorato in giornalismo, sicurezza e sorveglianza. Lavora soprattutto sull’intersezione tra giornalismo e mondo digitale, con particolare attenzione ai diritti umani. In Turchia ha lavorato come corrispondente per OBCT, il quotidiano italiano Il Manifesto e Atlante, la rivista online dell'istituto enciclopedico Treccani. Membro fondatore della Foreign Media Association in Turchia.