L’estrema destra nell'Ue e nei Balcani occidentali

18 novembre 2020

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La Friedrich- Ebert Stiftung è una fondazione tedesca impegnata nella formazione politica. Periodicamente pubblica “Political trend and dynamics in Southeast Europe” approfondendo le condizioni politiche di quattordici paesi dell’Europa sudorientale: i sette paesi post-jugoslavi e Albania, Grecia, Turchia, Cipro, Bulgaria, Romania e Moldavia. Il suo obiettivo è favorire la comprensione di realtà non lontane da noi e un progetto di pace e stabilità in quei territori.

Negli anni ha affrontato tematiche quali “La Nato nel sud-est Europa" del giugno 2017; "Ecologia e giustizia nel sud-est Europa, nell'ottobre 2018; "Il Potere cinese in Europa dell’est" nel 2019, e il primo volume del 2020 dedicato al welfare.

Sostenitori del movimeto di estrema destra Alba Dorata in Grecia (@ Alexandros Michailidis/Shutterstock)

Sostenitori del movimeto di estrema destra Alba Dorata in Grecia (@ Alexandros Michailidis/Shutterstock)

Nell'ultimo volume pubblicato si è scelto di analizzare “L'estrema destra nell'UE e nei Balcani occidentali”, una questione di cui si sente parlare da diversi anni, ma che è poco approfondita. 

Nel volume in oggetto sono presenti tre articoli e una conclusione che svolge una panoramica in merito alla salute delle democrazie negli stati dei Balcani occidentali. 

La prima analisi spiega ad esempio la crescita dell’estrema destra sull’onda della crisi economica europea. In primo luogo tratta della cavalcata del movimento Alba Dorata che ha sfruttato il tema dei migranti e della crisi economica. L’articolo sottolinea come i due argomenti possano trovare terreno fertile proprio nei Balcani occidentali. I movimenti che stanno nascendo hanno tutti un’impostazione simile: scetticismo verso l’Europa, affermazione dell’identità nazionale e xenofobia. Un esempio si ritrova nella cittadina di Prijedor in Repubblica Srpska dove da febbraio a maggio 2019 sono comparsi dei graffiti con simboli di organizzazioni di estrema destra, Blood and Honor e Combat 18. Quest’ultima in Germania e Canada è bandita o dichiarata organizzazione terroristica. Attraverso questo e altri episodi l’analisi segnala la presenza crescente di questi movimenti. 

Una seconda analisi che vale la pena citare riguarda il rapporto tra Ungheria e Serbia, due paesi sempre più vicini per la linea politica populista adottata dai propri leader: Viktor Orbàn e Aleksandar Vučić. L'articolo mette in luce il rischio per l’Unione Europea a fronte dell’avvicinamento tra questi due stati.