Vi può essere futuro a Kragujevac senza la Zastava? Non tutti la pensano allo stesso modo. La quarta puntata del reportage OB sulla grande fabbrica e la sua città. Economia, società e sviluppo locale nelle transizioni
30 ettari di capannoni ed una produzione a singhiozzo. La Zastava oramai produce ben poco anche se al suo orizzonte è riapparsa la FIAT. La terza puntata del reportage di OB sulla grande fabbrica e la sua città, Kragujevac
Decentramento amministrativo, ristrutturazioni aziendali in vista delle privatizzazioni, le reponsabilità delle tragedie degli anni '90. Quanto conta la politica sul futuro della Zastava? La seconda puntata del reportage di OB sulla grande fabbrica e la sua città, Kragujevac. Economia, società e sviluppo locale nelle transizioni.
All'inizio era una fabbrica d'armi, ed in parte lo è tutt'ora. Poi, negli anni '50 sono arrivate le automobili ed una lunga collaborazione con la FIAT. La Zastava è cresciuta sempre più e con essa Kragujevac. La prima puntata di un reportage di Osservatorio sui Balcani
All'indomani dell'accordo firmato tra Fiat e Zastava, un reportage-inchiesta di Osservatorio sulla fabbrica simbolo dell'industrializzazione jugoslava e sulla sua città, Kragujevac. Economia, società e sviluppo locale nelle transizioni
Un nuovo articolo dell'Associazione BiH 2005, in preparazione della conferenza del prossimo ottobre a Ginevra per il decennale di Dayton. Il testo prende in esame le politiche economiche difettose della BiH, suggerendo un'iterpretazione per lo sviluppo futuro
Una nebbia azzurrognola cala sulla città. La respirazione diviene difficoltosa, gli occhi irritati, forti emicranie. E' accaduto a Stara Zagora, in Bulgaria. I cittadini sono scesi in piazza. Alcuni denunciano l'impianto termoelettrico, altri i test segreti eseguiti nel vicino poligono militare
Tanya Mangalakova ha sentito Edward Fergusson, a capo del consorzio per la costruzione di un oleodotto che dovrebbe collegare Bourgas, sul Mar Nero a Vlora in Albania. Secondo quest'ultimo non vi sono rischi ambientali legati agli oleodotti, il problema vero sarebbero piuttosto ONG e partiti ambientalisti
Due abitanti della Bosnia-Erzegovina su cinque vivono nelle campagne. Eppure l'agricoltura del Paese è in rovina, e la Bosnia importa massicciamente prodotti alimentari dall'estero. La guerra e la corruzione tra le cause di questo naufragio, mentre la politica sembra indifferente al problema
Dal kombinat dell'alluminio di Podgorica agli alberghi della costa adriatica, il Montenegro si avventura in una lunga serie di privatizzazioni di strutture statali. Purtroppo però gli affari con i partner stranieri non sempre sono condotti all'insegna della trasparenza
Il settimanale di Sarajevo DANI, urla allo scandalo e titola: La miniera del nuovo crimine. Una lunga inchiesta dedicata alla miniera di Ljubija, privatizzata e rimessa in funzione, nella quale sono ancora sepolti circa 1700 cadaveri delle vittime dei campi di concentramento
Abdulah, ristoratore, bosgnacco, è tra i primi ad essere rientrato a Srebrenica. E vi ha aperto un ristorante. Il suo sguardo da "imprenditore" su Srebrenica e su una Bosnia in piena difficoltà. Un ulteriore contributo al nostro dossier su Srebrenica
Un lavoro di ricerca sul processo di privatizzazione in Kosovo. Tra il desiderio di rilanciare l'economia della Provincia ed i problemi legati allo status del Kosovo e all'opposizione di Belgrado. Il testo della ricerca è in inglese.
La lunga lotta dei lavoratori della Seka, industria statale della cellulosa, simbolo delle contraddizioni della rivoluzione liberista intrapresa dalla Turchia a partire dagli anni '80. Il governo evita la soluzione di forza e sceglie il compromesso. La fabbrica diventerà un parco pubblico
Scoppia la polemica in Bulgaria su un aumento ritenuto illegale delle tariffe della corrente elettrica. Protestano le associazioni dei consumatori. Per queste ultime la privatizzazione della distribuzione elettrica ha rappresentato esclusivamente il passaggio da un monopolio pubblico ad uno privato.
Una testa di ponte per le politiche neoliberiste del governo di centrodestra sloveno. Si chiama Mićo Mrkaić, 37 anni, considera il welfare un mastodonte da abbattere e disprezza i sindacati. C'è chi paragona il suo gruppo di economisti ai "Chicago Boys" cileni, consiglieri e strateghi economici della giunta di Augusto Pinochet
Il magnate britannico dell'acciaio Lakshmi Mittal ha acquistato il 51% della miniera di Ljubija, nord della Bosnia, complesso in cui era ubicato il famigerato campo di concentramento di Omarska. Il governo della Republika Srpska detiene il restante 49%. La conservazione della memoria di quei luoghi dipende in larga parte da loro
Con la designazione del nuovo Primo Ministro della Republika Srpska, Pero Bukejlovic, il Partito Democratico Serbo (SDS) fondato da Karadzic torna ad occupare tutte le principali posizioni di governo dei Serbi in Bosnia Erzegovina. L'isolamento internazionale, le accuse di nepotismo, crimine e corruzione
L'azienda britannica EFT in Italia è nota per la questione legata alla centrale idroelettrica Buk Bijela e la minaccia del canyon del fiume Tara. Oggi tale azienda è sotto inchiesta in diversi Paesi per malversazioni e tangenti, sospetti pure i rapporti coi politici locali ed esteri
L'ex re, ed attuale Primo ministro, Simeone di Sassonia Coburgo Ghota si è trovato ad affrontare un voto si sfiducia. Lo ha superato, ma il suo governo sembra sempre più traballante. Ed a giugno vi saranno le elezioni politiche.
Ancora polemiche sulla controversa privatizzazione del Kombinat di alluminio di Podgorica (KAP). Secondo il settimanale montenegrino Monitor, la privatizzazione è una farsa, utile solo ad un oscuro gioco di famiglia tra i creditori e il colosso Rusal. Nessuna intenzione di pensare allo sviluppo del Paese e nessuna voglia di proteggere l'ambiente dalla pericolosità del Kombinat
Resi noti i dettagli dell'acquisizione da parte di Deutsche Telekom del 51% della telefonia croata. Zagabria ha rinunciato ad essere rappresentata nel consiglio di amministrazione e ha ceduto il diritto di prelazione sulle vendite della restante quota azionaria. Da parte tedesca pochi investimenti, molti licenziamenti. La nuova Telecom intanto mantiene una posizione di monopolio e di alte tariffe
Da più parti giungono segnali di allarme per un peggiorarsi della situazione in Kosovo. Tuttavia non sembra trattarsi solo delle tensioni tra la maggioranza albanese e la minoranza serba, un elemento di instabilità potrebbe essere innescato dalle misure draconiane messe in atto dalla società elettrica kosovara, KEK, la quale, per evitare il collasso finanziario, ha deciso di togliere il servizio in quei villaggi che presentano una bassa percentuale di pagamento delle bollette
La privatizzazione sospetta del complesso industriale di produzione dell'alluminio di Podgorica (KAP), che da solo rappresenta quasi la metà dell'economia montenegrina. Principali attori del romanzo: il gigante svizzero dell'acciaio Glencore, che già gestisce il complesso industriale, e la banca francese BNP-Paribas, consigliere finanziario del governo di Podgorica. I legami con il progetto di diga sulla Tara
Chi è responsabile della privatizzazione delle proprietà pubbliche nel Cantone di Zenica-Doboj? Il dissidio tra Primo Ministro cantonale e Premier federale sulla Krivaja di Zavidovići e la KTK di Visoko mette in luce le incongruità della Bosnia di Dayton. Dietro le quinte, le condizioni imposte dalla Banca Mondiale e gli scontri all'interno del Partito dell'Azione Democratica, SDA
Belgrado verso la crisi politica per le irregolarità emerse nella privatizzazione della Knjaz Milos, la maggiore delle acque minerali del Paese. Vorrebbero comprarla la francese Danone, in cordata con la star della pallacanestro Vlade Divac. La gara d'asta però ha scavalcato in maniera poco ortodossa gli altri concorrenti. Un articolo di Igor Fiatti dal quotidiano "Il Manifesto". Il titolo originale del seguente articolo è :"Le bollicine nel canestro".
Un anno fa aveva bloccato il processo di privatizzazioni in Kossovo. Da allora un duro braccio di ferro tra lui e le autorità kossovare che lo accusavano di fare il gioco di Belgrado. Ora Nicholas Lambsdorff è stato obbligato da Soren Petersen, a capo dell'UNMIK, a gettare la spugna.
Altro schiaffo per le associazioni ambientaliste in Bulgaria. Questa volta è la Capitale nel mirino delle ambizioni speculative di trasformazione urbana: per "il bene dei cittadini", si intende.
Ancora bufera sulla costruzione della centrale idroelettrica di Buk Bijela, grazie alla quale verrebbe sommersa una parte del canyon sul fiume Tara. In attesa che il parlamento adotti la dichiarazione sulla difesa del Tara, le ONG, l'opposizione e un partito della coalizione di governo, alzano la voce
Una delle più importanti aziende del Montenegro sta per essere privatizzata. La quota di capitale statale sarà venduta ad un acquirente straniero. L'opposizione politica contesta l'azione del governo, i media indipendenti avvertono delle controversie legate al regime di monopolio in vigore