Domenica 7 febbraio, appuntamento con la memoria. Ad Adria si tengono il concerto del Namaste Ensemble e un intervento di testimonianza di Zijo Ribić, unico sopravvissuto al massacro della sua famiglia avvenuto in Bosnia Erzegovina. Su iniziativa di Fondazione Alexander Langer Stiftung, Conservatorio di musica "Buzzola" e Comune di Adria
Fonte: Fondazione Alexander Langer Stiftung
Il 7 febbraio Zijo Ribić sarà ad Adria (RO) presso il Conservatorio di musica "A. Buzzolla" in occasione del “Concerto Bosnia e Shoah - Per non dimenticare le voci del passato”, Namaste Ensemble in “Venti caldi dell'Est”. Zijo Ribić porterà la sua testimonianza di sopravvissuto al genocidio di Srebrenica, con l'intervento dal titolo "Io spravvissuto camminando sui cadaveri".
Zijo Ribić fu l'unico sopravvissuto al massacro della sua famiglia ad opera di una formazione di paramilitari serbi. Nel 2005 decise di raccontare la sua storia e denunciare gli autori dello sterminio della sua famiglia e del suo villaggio. Grazie al sostegno e all’assistenza dello Humanitarian Law Center di Belgrado, vennero intraprese le indagini e nel 2009 iniziò, a Belgrado, il processo contro gli autori del massacro. Zijo è il primo rom ad aver portato in tribunale la questione del genocidio del suo popolo. Un genocidio dimenticato, passato in secondo piano sia durante la Shoah, che durante le guerre jugoslave degli anni ‘90.
Solo dopo 23 anni, sono stati ritrovati nello scorso dicembre i resti del fratello e delle sorelle di Zijo Ribić in una fossa comune nella zona di Kozluk a pochi chilometri di distanza dal suo villaggio. I corpi delle quattro sorelle sono stati ritrovati e riconosciuti con il test del DNA, mentre per le due più piccole, vista la poca differenza di età, è stato impossibile definire l'identità precisa. Il 17 gennaio, nel piccolo cimitero del villaggio di Skočić dove sono già sepolti i genitori di Zijo, si sono tenuti i funerali delle quattro sorelle che all'epoca dei fatti avevano 4, 5, 7 e 13 anni.
Nel giorno della sepoltura, Zijo ha perdonato i responsabili di questo crimine. Come riporta la Fondazione Langer Stiftung sul proprio sito, in un'intervista rilasciata ai media locali Zijo Ribić ha dichiarato: "Perdono coloro che mi hanno fatto questo, non voglio vivere sotto il peso dell'odio. Invito le persone a non odiarsi, non è importante il nome o il cognome che si portano, dobbiamo restare umani". Un atto importante, come emerge anche dalla lettera di Irfanka Pašagić dell'Associazione Tuzlanska Amica, presente al funerale: "Zijo ha perdonato. In molti non lo capiranno. Alcuni, addirittura lo condanneranno, altri non ci crederanno. Ma lui ha perdonato. Ora, se ci penso, il perdono di Zijo verso gli assassini è un’altra sua vittoria. Se non avesse perdonato, avrebbe dovuto odiare tremendamente, tremendamente- com’è tremendo quello che gli hanno fatto".
Il Namaste ensemble era già intervenuto, nel luglio scorso a Tuzla in Bosnia-Erzegovina con il sostegno dell'associazione Donatori di musica, alla manifestazione “Euromediterranea 2015” dedicata ad Alexander Langer e ai 20 anni dal genocidio di Srebrenica. Il 7 febbraio suoneranno i clarinetti, come avvenuto a Tuzla, Eleonora Penzo, Michela Freguja, Natalia Benedetti, Chiara Parolo, Francesco Seri, Guido Arbonelli.