Giornalista attento e rigoroso, poi politico appassionato e uomo del dialogo, David Maria Sassoli ha saputo nutrire, con la sua cultura e il suo impegno, un'iniziativa politica europea al servizio delle persone e delle istituzioni per la ricerca del bene comune. Il ricordo di Sira Miori, già Direttrice degli Istituti Italiani di Cultura a Bruxelles e a Belgrado
La scomparsa prematura e improvvisa del presidente del Parlamento europeo David Maria Sassoli avvenuta l'11 gennaio scorso, addolora profondamente tutti coloro che credono nella realizzazione e nel consolidamento del progetto dell'Europa unita, pensato, dopo i massacri e gli orrori delle due guerre mondiali, dai Padri fondatori: da Alcide De Gasperi, a Robert Schuman, a Konrad Adenauer, a Jean Monnet, ad Altiero Spinelli.
Dopo i solenni funerali di Stato a Roma nella basilica di Santa Maria degli Angeli di venerdì scorso, ieri, lunedì 17 gennaio, è stato reso omaggio alla sua figura, al suo operato e alla sua missione, nell'emiciclo dell'Europarlamento di Strasburgo, di cui era membro dal 2009 e sedicesimo presidente dal 2019.
Erano presenti i vertici delle istituzioni europee, dal presidente del Consilio Charles Michel, alla presidente della Commissione Ursula von del Leyen, alla presidente ad interim Roberta Metsola, al presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron - intervenuto a nome della presidenza di turno del Consiglio dell'Unione europea - agli eurodeputati e a numerosi leader politici europei.
La delegazione italiana era guidata dal Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica italiana Mario Draghi e l'elogio funebre è stato tenuto da Enrico Letta, segretario del Partito Democratico - il partito di Sassoli - ed ex presidente del Consiglio dei Ministri.
Giornalista attento e rigoroso, poi politico appassionato e uomo del dialogo, David Maria Sassoli ha saputo nutrire, con la sua cultura e il suo impegno, un'iniziativa politica europea al servizio delle persone e delle istituzioni per la ricerca del bene comune, sostenendo la necessità di una politica autorevole e solidale, più vicina ai cittadini e ai loro bisogni, accompagnata da un'azione incisiva europea di contrasto ai cambiamenti climatici, di attenta gestione delle sfide digitali, di tutela dell'ambiente e della salute, sostenendo un adeguamento del Trattato UE a queste esigenze urgenti e non più rinviabili.
Ha operato con fermezza e costanza per il rafforzamento della democrazia parlamentare e per la promozione dei valori fondanti dell'Europa dei diritti, delle libertà e della ricchezza delle sue diversità, rendendo il Parlamento europeo protagonista autorevole del dibattito politico in una fase molto delicata, come quella attuale, sostenendo la necessità di una svolta decisiva per il futuro dell'Europa, nel segno dell'apertura al confronto e alla solidarietà, contro i “muri” dei nazionalismi.
Ha particolarmente appoggiato l'allargamento dell'Unione europea ai Paesi dei Balcani occidentali nel “cammino verso un futuro europeo comune”, promuovendo e sottoscrivendo a Bruxelles, il 28 giugno scorso, la “dichiarazione comune” con i Presidenti dei parlamenti degli Stati di questa regione geografica, nella convinzione che “la prospettiva europea e un processo di adesione dei Paesi dei Balcani occidentali all'Unione europea” possa realizzarsi “nell'interesse politico, economico e di sicurezza dell'Unione”come “un investimento geostrategico in un'Europa stabile, forte e unita”.
Questo appello di David Maria Sassoli presidente del Parlamento europeo è stato ribadito, da ultimo, lo scorso 6 ottobre, con un accorato e formale messaggio al vertice UE-Balcani occidentali di Brdo pri Kranju in Slovenia, evidenziando un ruolo diventato “ancora più importante alla luce della pandemia”, ricordando “gli atti di solidarietà e di cooperazione tra l'Ue e i Balcani occidentali nella lotta al Covid 19” econfermando l'impegno del Parlamento europeo nel cammino dei Balcani occidentali “verso un futuro europeo comune”,nella ferma convinzione che “avere un continente pacifico, stabile e prospero andrebbe a beneficio di tutti i cittadini europei”.
Ha inoltre contribuito con forza a far progredire il dialogo con i Paesi del Mediterraneo, affinché diventi “un mare di pace”, aperto alla democrazia, alla libertà e alla solidarietà con il continente africano, sostenendo anche la necessità di una radicale e lungimirante revisione dell'ormai anacronistico regolamento di Dublino.
La morte di David Maria Sassoli apre un vuoto nelle file di coloro che sostengono il consolidamento di un'Europa di pace, di democrazia, di solidarietà, di giustizia, di sviluppo, di uguaglianza dei cittadini e dei generi, di tutela e promozione dei diritti umani, dell'Europa della conoscenza e della cultura, al servizio dei cittadini.
Personalmente conservo il prezioso ricordo di un suo intervento e di una cordiale conversazione, avvenuta il 3 giugno 2010, in occasione dell'inaugurazione, al CIVA di Bruxelles, della mostra “Pier Luigi Nervi, l'architettura come sfida” (ad oggi allestita in 16 grandi musei del mondo, a partire dal MAXXI di Roma), organizzata con la collaborazione dell'Istituto Italiano di Cultura, di cui avevo ripreso la direzione il precedente 9 aprile.
Costruttivi e sempre cordiali i successivi incontri a Bruxelles, a Roma e a Trento, la mia città. Ricordo in particolare l'ultimo in ordine di tempo, quello del 16 luglio scorso , con la presenza del Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, per il conferimento della “laurea magistrale a titolo d'onore in Studi europei e internazionali ” a Antonio Megalizzi, il giovane giornalista trentino-calabrese ucciso nell'attentato di Strasburgo dell'11 dicembre 2018.
Da giornalista, David Maria Sassoli continuava infatti a portare avanti il suo impegno per la libertà di stampa e per l'autonomia dei giornalisti, per una stampa indipendente che sia fonte di corretta informazione dei cittadini, sostenendo in particolare i giovani giornalisti, come quelli delle radio universitarie europee dei progetti Europhonica e RadUni , e con essi, le idee e i valori dei Padri fondatori dell'Europa unita, per la formazione e la partecipazione attiva e critica delle giovani generazioni alle istituzioni europee.
David Maria Sassoli era tessitore di relazioni, promotore di dialogo, “costruttore di ponti” ideali. La sua intensa azione politica diretta, in favore dei cittadini e del consolidamento dell'Unione europea, seguiva l'insegnamento di Jacques Delors e si muoveva sul percorso ideale di altri grandi europeisti e pensatori del suo e del nostro tempo, da Norberto Bobbio, a Vaclav Havel, a Bronislaw Geremek, a Ivo Andrić, a Miloš Crnjanski, per un futuro di pace, di dialogo e di collaborazione educativa e culturale, in un contesto di libera espressione dei cittadini e degli organi di informazione. Per l'Europa di oggi e di domani!
Il 18 gennaio, nell'emiciclo di Strasburgo, l'eurodeputata maltese e membro del Partito popolare europeo Roberta Metsola ha preso il posto di David Maria Sassoli, eletta al primo turno e con una maggioranza di voti trasversale. E' il/la più giovane presidente del Parlamento europeo e la terza donna eletta nella sua storia, dopo le francesi Simone Veil e Nicole Fontaine.
Ha cominciato il suo discorso di insediamento rendendo un iniziale omaggio a David Maria Sassoli - pronunciato significativamente in lingua italiana - proclamando di “raccogliere la sua eredità” e di volerla “portare avanti”, battendosi affinché i cittadini possano “recuperare un senso di fede e di entusiasmo nei confronti del progetto europeo”, in “uno spazio condiviso più giusto, equo e solidale”, continuando le iniziative e le battaglie da lui intraprese, soprattutto nel campo dei diritti, della solidarietà, dell'uguaglianza dei cittadini e della parità di genere.
* già Direttrice degli Istituti Italiani di Cultura a Bruxelles e a Belgrado e Coordinatrice degli Istituti Culturali Italiani della regione geografica dei Balcani occidentali, danubiana e Albania. Dirigente a riposo del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale