Nicole Corritore 28 aprile 2015
Convegno Saper vivere insieme, tratto da locandina.jpg

Dal 1° al 3 maggio si tiene tra Trento e Rovereto un'iniziativa organizzata da Fondazione Intercultura nel centenario della nascita dell'American Field Service, organizzazione di ambulanzieri e barellieri nata durante la prima guerra mondiale. Nella due giorni del convegno "Saper vivere insieme. Umanitarismo, riconciliazione, educazione alla convivenza" interverrà anche Luisa Chiodi di OBC

Fonti: Sito dell'evento "Saper vivere insieme"

"Saper vivere insieme. Umanitarismo, riconciliazione, educazione alla convivenza" è il titolo dell'iniziativa che si svolgerà in diverse sedi, tra Trento e Rovereto, dal 1° al 3 maggio prossimi in occasione del centenario della nascita di AFS - American Field Service su organizzazione di Fondazione Intercultura Onlus. La partecipazione è a numero chiuso e dietro l'obbligo di iscrizione.

Durante la tre giorni verranno proposti molti elementi socializzanti e simbolici. Il ricevimento di benvenuto si terrà nel Castello del Buonconsiglio, seguito da uno spettacolo ispirato ai valori dell'AFS presso il Teatro Sociale e cioè "La Scelta" spettacolo di Marco Cortesi e Mara Moschini scritto su storie vere di donne e uomini che durante il conflitto degli anni '90 in Bosnia Erzegovina hanno avuto il coraggio di rompere la catena dell'odio e della vendetta e che hanno rischiato la loro vita per gli altri.

Il convegno "Saper vivere insieme. Umanitarismo, riconciliazione, educazione alla convivenza" che si terrà nelle giornate di sabato e domenica, si articola in una serie di testimonianze portate da individui ed organizzazioni che operano oggi nel settore dei soccorsi umanitari, della riconciliazione dopo un conflitto e dell'educazione dei giovani a vivere pacificamente insieme tra popoli di cultura, lingua e tradizione diverse. Ogni relatore presenterà il caso della sua organizzazione in una serie di seminari paralleli della durata di due ore. Le conclusioni dei vari seminari confluiranno nella sessione conclusiva che si terrà domenica mattina.

Il 2 maggio alle ore 9,15 aprirà la sessione plenaria il sottosegretario agli Affari Esteri, Mario Giro. Alle 10.30 inizieranno gli otto workshop dedicati a umanitarismo, riconciliazione ed educazione alla convivenza nei quali interverranno nomi di spicco, italiani e stranieri. Nella sessione pomeridiana parlerà Luisa Chiodi, direttrice scientifica di Osservatorio Balcani e Caucaso, con l'intervento dal titolo "Educare alla riconciliazione e alla convivenza".

Interverranno, tra gli altri, due relatori che affronteranno temi legati nello specifico al sud est Europa: Andrea Rizza ed Evi Untertiner, della Fondazione Alexander Langer, con l'intervento dal titolo "Dal Sudtirolo a Srebrenica... e ritorno?", Nino Sergi – presidente di Intersos con l'intervento dal titolo "Patrimonio culturale e dialogo nel posto conflitto in Kosovo". La sera si terrà la "cena del centenario" presso le Cantine Rotari di Mezzocorona, preceduta da un concerto di canti della Grande Guerra eseguito dal coro SOSAT di Trento. Domenica 3 maggio presso l'auditorium Melotti si terrà la sessione di conclusiva del convegno e alle ore 12.00 si terrà la cerimonia di chiusura presso la Campana dei Caduti di Rovereto, seguita dal buffet alle ore 13.00 presso la piazza del Mart - Museo d'Arte Moderna di Rovereto.

AFS nasce nella primavera del 1915 a Parigi, per iniziativa di Abram Piatt Andrew, come organizzazione di ambulanzieri e barellieri durante la prima guerra mondiale. Vi aderiscono alcune migliaia di giovani universitari americani (tra cui Julien Green, Louis Bromfield e altri), accorsi volontari in Francia per soccorrere i feriti in un momento in cui il loro Paese non è ancora belligerante. Alla fine del conflitto l’AFS si inventa il primo programma di scambio di studenti universitari tra Francia e Stati Uniti negli anni Venti e Trenta, il "Fellowships for French Universities program". Durante il secondo conflitto mondiale AFS riattiva il servizio volontario di ambulanzieri al seguito delle truppe alleate nel sudest asiatico, in Medio Oriente, nord Africa ed Europa. Nel 1946 AFS decide di riprendere gli scambi e, dopo una breve parentesi di accoglienze riservate a studenti universitari, sperimenta, per prima nella storia, scambi di studenti liceali lungo un intero anno scolastico. Oggi gli scambi scolastici dell’AFS coinvolgono ogni anno 12.000 studenti di oltre 60 Paesi. Dal programma AFS hanno tratto spunto l’Unione Europea per il progetto Comenius e molte altre organizzazioni governative e non, che negli ultimi decenni ne hanno compreso l’importanza.

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