Tanti bei film per iniziare la stagione 2012 dei festival cinematografici. Come per tradizione apre Kusturica, con la quinta edizione del festival da lui voluto, il Küstendorf Film and Music Festival

09/01/2012 -  Nicola Falcinella

Tocca a Emir Kusturica aprire, come ormai consuetudine, la nuova stagione dei festival cinematografici. Dal 17 al 23 gennaio è in programma il 5° Küstendorf Film and Music Festival , la manifestazione che si svolge a Drvengrad, il villaggio della Mokra Gora nella Serbia occidentale (a 250 km da Belgrado), dove il regista serbo aveva girato “La vita è un miracolo” (2004).

Tra gli ospiti ci saranno gli attori Benicio del Toro e Isabelle Huppert, il regista iraniano di “Una separazione” Asgar Farhadi e i fratelli belgi Luc e Jean-Pierre Dardenne.

Il concorso internazionale prevede 20 cortometraggi di studenti da tutto il mondo, selezionati su 300 inviati. Sono rappresentati Belgio, Gran Bretagna, Estonia, Italia (“Fireworks” di Giacomo Abbruzzese), Canada, Kyrgyzstan, Macedonia (“The End of the World” di Jani Bojadzi), Messico, Germania, Polonia, Portogallo, Russia, Usa, Serbia (“We’re Getting There” di Marko Grba Singh, “Boys, Where Are You?” di Jelena Gavrilović, “Made of Ashes” di Ognjen Glavonić e “Fragments” di Ivan Stojiljković), Francia e Spagna. Saranno giudicati dalla giuria composta dall’attrice iraniana Leila Hatami, il produttore francese Pierre Edelman e l’attore e produttore serbo Zoran Cvijanović.

Hanno circolato in vari Paesi ma sono in prima per la Serbia i lungometraggi della sezione “Contemporary Trends”. Sette in totale e uno più bello dell’altro. Il delizioso e commuovente “Poulet aux prunes” di Marjane Satrapi & Vincent Paronnaud, l’eccentrico e profondo “Arirang” di Kim Ki-duk, lo stesso “Una separazione” tra i favoriti per l’Oscar, il potente “Once Upon a Time in Anatolia” di Nuri Bilge Ceylan Gran premio della giuria a Cannes, il miracoloso “Il ragazzo con la bicicletta” dei Dardenne, “Stopped on Track” del tedesco Andreas Dresen e il danese “Out of Bounds” di Frederikke Aspöck.

La sezione “New Authors” comprende tre titoli, due dei quali italiani. Si tratta di “Corpo celeste”, l’esordio di Alice Rohrwacher, uno dei film che hanno circolato di più all’estero negli ultimi mesi, e il grottesco “Mozzarella Stories” di Edoardo De Angelis, coprodotto da Kusturica stesso.

Da segnalare gli omaggi a Kim Ki-Duk (con “Ferro 3” del 2004 e “Address Unknown” del 2001) e Bilge Ceylan (“Kasaba - The Small Town” del 1997 “Uzak – Lontano” del 2002).

Nei programmi collaterali ci sono alcuni documentari. Partendo da lontano, dalle teorie di Aime Cesaire e dalle fiabe, il serbo Zoran Tairović racconta il popolo rom e la sua cultura da una prospettiva insolita in “Little Red Riding Hood – Cappuccetto rosso”. In “Balkan Star” il giovane regista russo Andrey Gligoryev fa un ritratto di Kusturica. Nel film appaiono tra gli altri Otakar Vavra, il grande regista ceco morto centenario a settembre, nonché insegnante alla Famu di Praga del futuro autore di “Underground”, il musicista Nele Karajlić e la regista Jitka Nemcova. In “Milena” Čarna Radoičić racconta l’artista Milena Pavlović Barilli (Požarevac, 1909 - New York, 1945), famosa pittrice, illustratrice e poetessa.

Infine non possono mancare i concerti. A esibirsi la venticinquenne siberiana PELAGEYA e il suo gruppo, tra il folk e il rock, poi il The Rosenberg Trio dall’Olanda, Stribor Kusturica and the Poisoners, il moldavo Adam Stinga, la Boban & Marko Marković Orchestra e i Sonido Gallo Negro dal Messico.


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