Hatidža, donna coraggio

25 luglio 2018

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Hatidža Mehmedović, la presidente dell'associazione "Udruženja Majke Srebrenice" (Associazione delle Madri di Srebrenica) è morta domenica 22 luglio dopo una lunga malattia. Hatidža, che nel genocidio di Srebrenica ha perso il marito, due figli, il fratello e altri familiari, è tornata lì a vivere nel 2003 e con l'associazione fondata con altre donne come lei, ha lottato senza sosta.

Hatidža Mehmedović, Ass. Madri di Srebrenica
(foto Nicole Corritore)

Assieme a tante donne e in collaborazione con altre associazioni locali, si è impegnata nella ricerca degli scomparsi, nella lotta per la giustizia e del perseguimento dei criminali di guerra, così come nel sostegno psico-sociale ed economico delle donne superstiti come lei.

Hatidža è stata una delle tante persone che OBCT ha ascoltato in questi anni per dare voce a donne e uomini che si battono per rendere giustizia alle vittime civili del conflitto e per costruire percorsi di riconciliazione e confronto con il passato. Ricordiamo, ad esempio, il suo commento sulla risoluzione del Parlamento europeo, approvata il 15 gennaio del 2009, che invitava gli stati membri dell'Unione e quelli dei Balcani occidentali a proclamare l'11 luglio come giorno di commemorazione del genocidio di Srebrenica: "Nessuno ci può restituire i nostri cari ma almeno, con questa risoluzione, possiamo sperare che in quel giorno altri saranno vicini al nostro dolore".

Hatidža Mehmedović, nonostante la malattia ha partecipato ogni anno alla commemorazione dell'11 luglio al Memoriale di Potočari, nei pressi di Srebrenica, giorno in cui vengono tumulati i resti delle persone identificate nell'anno precedente.

La ricordo ancora l'ultima volta che ci siamo incontrate, l'11 luglio del 2015 nel ventennale del genocidio che ha visto la partecipazione di decine di capi di stato di paesi europei ed extraeuropei, quando guardò dritta negli occhi l'allora premier della Serbia Aleksandar Vučić. In quell'occasione Hatidža strinse la mano al primo ministro della Serbia e gli mise sulla giacca il fiore bianco-verde della Memoria. Fu un gesto importante e simbolico, mirato ad un futuro di pace e riconciliazione.

Hatidža Mehmedović, accompagnata stamattina da decine di uomini e donne, è stata sepolta al cimitero di Sućeska, a Srebrenica. Al contempo a Sarajevo, il consiglio comunale ha votato a favore della proposta presentata dal sindaco, Abdulah Skaka, di intitolare ad Hatidža la fontana di via Terzibašina 1 in centro storico.