Primavera bosniaca?
7 febbraio 2014
Gli scontri tra manifestanti e polizia scoppiati mercoledì a Tuzla sono proseguiti anche nella giornata di giovedì allargandosi progressivamente a tutto il paese.
Oggi proteste sono previste o già in corso, oltre che a Tuzla, anche a Sarajevo, Prijedor, Banja Luka, Zenica, Gračanica, Bihać, Mostar, Kakanj, Brčko, Sanski Most e in altri centri.
La manifestazione di mercoledì a Tuzla era stata convocata da operai e disoccupati per protestare contro la chiusura di alcune grandi fabbriche privatizzate (la Dita, di detersivi e la Konjuh, di mobili), e in generale contro la intollerabile situazione economica del paese.
Al termine del corteo si sono verificati incidenti con la polizia. Diversi dimostranti erano stati fermati, 30 i feriti. Ieri migliaia di persone hanno manifestato nuovamente a Tuzla, e per il secondo giorno ci sono stati scontri e arresti, mentre centinaia di persone si radunavano a Sarajevo davanti alla sede del governo del Cantone, in solidarietà con i dimostranti di Tuzla.
Una dimostrante di Tuzla, citata da BIRN, ha dichiarato che “la gente non ha più da mangiare, ha fame, i giovani non hanno lavoro, non c'è più l'assicurazione medica, ai cittadini non sono garantiti i diritti elementari. Non può andare peggio di così.”
Zdravko Grebo, docente di diritto all'Università di Sarajevo, ha dichiarato oggi all'agenzia di stampa Anadolu che spera queste manifestazioni siano l'inizio di una “primavera bosniaca”.