Cipro, operazioni antincendio - © Tsakiris Evaggelos/Shutterstock

Cipro, operazioni antincendio - © Tsakiris Evaggelos/Shutterstock

Gli incendi estivi rappresentano una grave minaccia per l’ambiente e l’economia di Cipro. Tra ritardi istituzionali e sforzi di cooperazione tra le comunità greca e turca, quello che serve sono prevenzione e un cambio di paradigma

09/12/2024 -  Mary Drosopoulos Paphos

Alimentati da temperature record e una forte siccità, nel corso del 2024 gli incendi hanno lasciato una scia di distruzione a Cipro, inghiottendo case, terreni agricoli e vaste aree forestali. Le autorità e le squadre antincendio hanno dovuto affrontare sfide complesse, spesso provocate da forti venti che hanno alimentato la diffusione delle fiamme.

Oltre ai vigili del fuoco locali, gli sforzi per controllare gli incendi hanno richiesto anche l'assistenza di Paesi vicini. Sono state effettuate evacuazioni per garantire la sicurezza dei residenti, e si è cercato di contenere l'impatto sulla fauna selvatica e sull'ambiente.

“Quando è scoppiato l'incendio nella nostra zona non sono rimasta sorpresa”, racconta Eleftheria P., che lavora all'aeroporto di Paphos. La donna, nata e cresciuta nella regione, era in servizio martedì 11 giugno 2024, quando l'incendio è andato fuori controllo, minacciando i villaggi di Houlou e Lemonas, che sono stati evacuati.

“Cipro e la sua popolazione sono sempre colpiti dagli incendi nel periodo estivo, ma nessuno fa qualcosa per evitarlo”, continua Eleftheria. “Ci aspettavamo che accadesse un incendio come quello di quest'anno, ma non ci aspettavamo che accadesse così presto in estate e durasse così a lungo. Ma ha fatto estremamente caldo quest'anno, niente di simile rispetto al passato”.

Oltre a distruggere preziosi terreni agricoli, l'incendio di Paphos del 2024 ha minacciato anche il turismo, un pilastro dell'economia locale. In effetti, proteggere i terreni e il patrimonio naturale è importante anche dal punto di vista economico a Cipro, contenendo le ripercussioni sul settore turistico e su quello agricolo.

George A. è proprietario di un albergo a conduzione familiare nella regione di Peyia, vicino a Paphos. Quando gli abbiamo chiesto dell'impatto che l'incendio del luglio 2024 ha avuto sul turismo locale, è apparso pensieroso: “Siamo tra i più fortunati”, sospira. “Conosco persone a cui sono bruciate le case e i frutteti. I loro animali sono rimasti uccisi. La nostra attività non ha subito perdite. In questo senso, fortunatamente, non siamo stati colpiti”.

Un flagello ricorrente

OBCT ha parlato con vari abitanti del luogo, la maggior parte dei quali opera nel settore turistico. Tutti gli intervistati hanno espresso amarezza per il fatto che gli incendi della vegetazione sono diventati un flagello che colpisce l'isola ogni estate. La gente del posto denuncia la preparazione limitata dello Stato e l'assenza di un piano nazionale organizzato – carenze che sono state ampiamente evidenziate anche dai principali quotidiani ciprioti .

Sebbene gli incendi non siano una novità per Cipro, è vero che il loro numero e la loro entità sono aumentati negli ultimi anni. Con 13 incidenti gravi finora, il 2024 è stato il secondo anno peggiore in termini di numero di incendi dopo il terribile 2020. Lo stesso vale per la superficie dell'area bruciata, che negli ultimi cinque anni si è aggirata intorno ai 3500 ettari all'anno (un'area pari a circa un quinto del territorio comunale di Milano), quasi il triplo rispetto al decennio precedente.

La zona di Paphos è particolarmente soggetta agli incendi a causa della sua combinazione tra clima mediterraneo e fitte aree boschive. La regione sperimenta estati lunghe e secche, con temperature elevate e forti venti, che inaridiscono la vegetazione e creano condizioni favorevoli per la propagazione degli incendi.

La foresta di Paphos, che copre gran parte della regione, è una delle aree boschive più grandi e dense di Cipro. È ricca di pini, cipressi e altri tipi di piante altamente infiammabili, soprattutto in condizioni di calore prolungato.

Anche l'attività umana contribuisce però in modo significativo al rischio di incendi a Paphos. Durante l'estate aumentano il turismo e le attività ricreative, e anche piccoli comportamenti negligenti – come lo smaltimento improprio di sigarette o un barbecue – possono innescare incendi. Anche la crescita urbana in aree boschive aumenta la vulnerabilità, poiché le abitazioni e le infrastrutture vicine alle foreste sono a maggior rischio di danni.

Lacune, carenze e interventi all'ultimo minuto

Tradizionalmente, la gestione degli incendi a Cipro si è affidata perlopiù a sforzi repressivi – iniziative che, nonostante il coraggio dei vigili del fuoco, spesso faticano a contenere le fiamme che ormai hanno preso slancio. Nel prossimo futuro il coraggio umano e gli interventi di emergenza però non saranno più sufficienti.

Un rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità del 2024 avverte dei rischi per la salute pubblica a Cipro provocati da “lunghe estati torride e periodi sempre più estremi di temperature calde”, legati all'impatto dei cambiamenti climatici sull'isola. Una precedente ricerca condotta CARE-C (Centre of Excellence for Climate and Atmospheric Research presso il Cyprus Institute) prevede che Cipro sarà tra i Paesi mediterranei più colpiti dai cambiamenti climatici.

Gli studi scientifici esistenti sulla governance della gestione degli incendi boschivi a Cipro evidenzia la necessità di adottare misure drastiche, a partire da un radicale cambiamento di mentalità. Un recente studio , per esempio, sottolinea la necessità di riformare i meccanismi per la preparazione e la risposta agli incendi sull'isola. Lo studio identifica delle lacune nel coordinamento tra le diverse agenzie coinvolte, inclusa la scarsa abitudine a scambiarsi i dati. La ricerca propone, al contrario, un modello di governance che incoraggia la collaborazione tra più livelli di governo e migliora la capacità di previsione degli incendi, il monitoraggio e l'allocazione delle risorse.

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto FIRE-RES cofinanziato dall’Unione europea. L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto; la responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina FIRE-RES


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