Niko Cvjetković, direttore della Gradska knjižnica Rijeka - foto Gradska knjižnica Rijeka

Niko Cvjetković, direttore della Gradska knjižnica Rijeka - (Gradska knjižnica Rijeka )

Una biblioteca innovativa realizzata, grazie ai fondi di coesione UE, in quella che era una zona industriale di Fiume ora riqualificata e trasformata in un vero e proprio quartiere artistico. Abbiamo incontrato il direttore della Gradska knjižnica Rijeka/Biblioteca comunale di Fiume, Niko Cvjetković

27/09/2024 -  Nicole Corritore Fiume

Quando nasce la Biblioteca comunale di Fiume?

Possiamo considerare come radici di ciò che siamo l’anno 1849, in cui è nata la prima sala di lettura di Fiume. Chiaramente, nel tempo questi luoghi hanno vissuto diversi sviluppi e ne è cambiato il concetto, ma rappresentano la nostra storia.

La vera e propria istituzione della “Gradska knjižnica Rijeka”, che risale al 1962, è nata poi con l’unione di una serie di sale di lettura – la “Mlaka”, la “Zamet”, le due biblioteche per bambini “Sušak” e “Beli kamik” e le sale di Sušak, Kastav, Bakar e Kraljevica. Le sale sono rimaste aperte nelle località originarie, ma hanno cominciato a sottostare ad un unico cappello, con sede centrale prima a Sušak e dal 1966 a “Palazzo Modello in pieno centro.

Come mai si è deciso di spostarla nella sede in cui ci troviamo oggi? Come la vivono i cittadini?

Forse è interessante esaminare prima le abitudini dei fiumani ad usare la città. Agli albori, la biblioteca era nei pressi del “korzo”, la via pedonale che attraversa la città… e Fiume è una città in cui se qualcosa non è accaduto su Facebook o nel Korzo, non è nemmeno accaduto… Ad un certo punto però, a partire dal 2012, è nata l’idea di allargare, in un certo senso, quel piccolo centro e spostare la biblioteca nell’ex complesso industriale Benčić. Le reazioni a quel progetto sono state diversissime, da chi lo ha ritenuto un’idea eccezionale, a chi temeva che spostarla avrebbe fatto calare la frequentazione. Ma i risultati dimostrano che quando alle persone si offre uno spazio adeguato con adeguati contenuti, molto presto viene tutto accolto con favore. E lo posso dire da due punti di vista: come persona, che vede questa struttura pulsare di vita ogni giorno con i tanti cittadini che vi entrano; dall’altro con i dati, cioè il numero degli ingressi nei primi sei mesi dall’apertura, che sono stati 100.808. Questo dato, da solo, dimostra quanto i cittadini hanno accolto non solo la biblioteca nella sua nuova concezione e funzionamento, ma anche la nuova sede e l’intero quartiere culturale.

Un quartiere culturale nato assieme alla biblioteca?

La nuova biblioteca è stata inaugurata il 21 dicembre del 2023 nell’ex complesso industriale “Benčić” che negli anni ‘90 è rimasto in stato di abbandono. Oggi, nelle diverse strutture di quel complesso industriale, è nato un vero e proprio quartiere artistico, l’“Art-kvart Benčić : la biblioteca è stata realizzata in quello che viene chiamato palazzo T, per la sua forma, accanto ad un altro edificio a forma di H che ospita il Museo di arte moderna e contemporanea (MMSU ), il Museo civico e a poca distanza il palazzo di mattoni rossi oggi “Casa dei bambini”.

Il quartiere è nato a tappe. Prima è stato aperto il MMSU e di fronte il Museo civico, e poi la Casa dei bambini e la biblioteca che sono stati costruiti con un unico progetto cofinanziato con Fondi europei per la coesione. È diventato uno spazio sociale dove si organizzano diverse attività, sempre in collaborazione tra i diversi enti che hanno qui sede. Ad esempio il festival “Vrisak ”, fiera del libro e festival dedicato agli autori della scena culturale croata e internazionale, arrivato alla 17esima edizione. Vede la collaborazione di tutti gli enti del quartiere, biblioteca compresa… usiamo inoltre gli spazi di questi enti, affinché i cittadini percepiscano Art-kvart come un corpo unico.

Questo spazio culturale, e la biblioteca, da chi viene frequentato maggiormente?

Posso dire che oggi è un importante polo sociale per cittadini e cittadine, dai neonati… alle persone della terza età. Inoltre, abbiamo visto un sensibile aumento della presenza di studenti, soprattutto universitari, che usano i nostri spazi per studiare e socializzare, non solo per prendere libri in prestito. E poi, ciò che mi ha sorpreso, turisti stranieri che vengono apposta per visitare l’Art-Kvart. Devo ammettere che dieci anni fa sentir parlare una lingua straniera in biblioteca era molto raro, oggi è la normalità.

Abbiamo un fondo di circa 150mila volumi, ovviamente in maggioranza in lingua croata ma anche in altre lingue: soprattutto l’inglese perché più utilizzata e, tra le altre, maggiormente le lingue legate tradizionalmente alla città di Fiume come l’italiano e il tedesco. L’italiano rimane una delle lingue più radicate… considerate che abbiamo quattro scuole dell'obbligo italiane e una scuola superiore, ed ogni scuola ha la sua biblioteca, e ha una sua biblioteca anche la Comunità degli italiani. Per cui oggi, oltre al nostro fondo, Fiume ha sei biblioteche attive con libri in italiano. Perché la cultura e la lingua italiana fanno parte della città, se non in senso 'nazionale' posso dire che è nei geni di Fiume. Non solo per motivi storici o per vicinanza geografica all’Italia, ma perché Rijeka è rimasta una città aperta… potrei dire una città che 'non misura e non giudica'”.

Io ad esempio non ho alcuna origine italiana, i miei genitori non parlano una parola di italiano, ma mi hanno fatto frequentare le scuole italiane dall’asilo in poi. Io non faccio parte della comunità italiana, ma posso dire che faccio parte della cultura italiana, al pari della cultura croata, fin da bambino.

A proposito di bambini, la Casa a loro dedicata è stata realizzata con lo stesso progetto europeo. Ci può dire come funziona?

È uno spazio dedicato ai minori da 0 a 14 anni di età, nel quale diverse istituzioni attive in ambito culturale, associazioni ma anche singoli, organizzano attività. È un luogo che ha una sua vita formale – tutte le attività organizzate - e informale, cioè quando nell’arco delle 12 ore in cui è aperto non ci sono attività ma è comunque piena di bambini e loro accompagnatori.

Hanno la sezione libri, una sala cinema, e altri spazi in cui si tengono laboratori, mostre, lezioni, etc. Basi pensare che su 2.500 mq di Casa, ci sono solo due piccoli uffici non accessibili al pubblico. E ovviamente, esiste sempre un collegamento con la nostra biblioteca, perché i genitori o i nonni che li accompagnano frequentano anche i nostri spazi.

La biblioteca comunale quali spazi e servizi offre?

La nuova biblioteca si estende su quattro piani, di cui tre completamente fruibili, ed è stata progettata in modo tale che le attività “più rumorose” si svolgano al piano terra: il settore per i giovani, la sala lettura dei quotidiani e la sala d’incontro per presentazioni, dibattiti etc.

All’interno del settore giovanile, chiamato “Rasadnik” (Vivaio) abbiamo previsto che non fosse solo una “mediateca”. Infatti ci sono una sala di registrazione con alcuni strumenti musicali, uno studio di montaggio audio, una sala cinema. Vicino a questo settore c’è l’American corner, dedicato alla conoscenza della storia, della realtà sociale e culturale americana. In Italia ne avete due, a Trieste e a Pistoia, mentre in Croazia ne abbiamo cinque.

Man mano che si sale, i piani diventano sempre più silenziosi: al primo c'è la sezione narrativa e al successivo quello dedicato alla ricerca scientifica. Qui ci sono le cosiddette “stanze silenziose”, fatte di vetro, per coloro che per le proprie ricerche hanno bisogno del massimo della concentrazione.

Parliamo di quasi cinquemila metri quadrati collegati da scale e ascensori, in cui un “knjigomat” – (letteralmente un “bancomat del libro”) permette la consegna dei libri 24 ore al giorno, grazie alla seconda postazione realizzata su un muro esterno della biblioteca. Questo è possibile grazie al sistema RFID – Radio Frequency Identification, prima volta usato in Croazia, cioè un sistema automatizzato di riconoscimento e trasporto dei libri ai diversi piani, lungo nastri trasportatori.

Il progetto europeo è concluso, ma ovviamente il progetto della biblioteca non è mai finito. La biblioteca è un organismo vivo, e quindi dobbiamo costantemente pensare a svilupparla per rispondere ai bisogni dei nostri utenti.

La Gradska knjižnica Rijeka (Biblioteca comunale di Fiume) è stata realizzata con il cofinanziamento di fondi del programma coesione, nell'ambito del progetto europeo "Revitalisation of the Benčić complex– Brick and T-buildings Description " promosso dalla città di Fiume e altri partner locali.

Con lo stesso progetto è stata realizzata accanto alla biblioteca la "Casa dei bambini". Per approfondire:

- leggi il nostro reportage

- guarda la nostra galleria fotografica

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto "Energy4Future" cofinanziato dall’Unione europea (Ue). L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto. La responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina "Energy4Future"


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