Il capo della Cecenia, Ramzan Kadyrov, ha pubblicato un video su Instagram in cui minaccia di tagliare dita e lingua a chiunque “insulti il suo popolo”.
Il 18 febbraio un uomo ha aperto il fuoco durate una celebrazione nella chiesa ortodossa di Kizlyar, in Daghestan, uccidendo cinque persone e ferendone altre quattro. L’uomo poi è stato ucciso dalle forze dell’ordine e identificato come il 22enne Khalil Khalilov. Questo è l’undicesimo attentato dal 2015 rivendicato dall'organizzazione Stato Islamico nella repubblica russa del Daghestan.
Le forze speciali russe dell’FSB hanno annunciato il 4 dicembre scorso l’uccisione di Rustam Asildarov, leader dell'organizzazione terroristica "Stato islamico" nel Caucaso.
Il 24 giugno scorso la Duma russa ha approvato il disegno di legge antiterrorismo che prevede modifiche legislative che porteranno gravi limitazioni alla libertà di espressione, alla libertà di coscienza e al diritto alla privacy.
Il 24 aprile il parlamento dell'Inguscezia ha deciso, in prima lettura, di cancellare l'elezione diretta del presidente della Repubblica. Con 25 voti a favore, e solo uno contrario, l'assemblea ha decretato che la massima carica verrà da ora in poi eletta dallo stesso parlamento.