Paesi dei Balcani sotto esame in vista dell'appuntamento alle elezioni europee del maggio 2014. Un approfondimento del sito EUobserver
Ci si avvicina all'appuntamento di fine maggio con le elezioni europee e nei vari paesi membri i partiti stanno riscaldando i muscoli per la campagna elettorale. Lecita e meno lecita.... Secondo il sito EUobserver infatti in alcuni paesi dell'Unione è grande il rischio di frodi elettorali.
Viene puntata l'attenzione in particolare su Croazia, Bulgaria e Romania, in base alla disanima degli appuntamenti elettorali del passato e alla cronaca processuale che ha visto, nel corso di più processi a politici di alto livello - ad esempio all'ex premier croato Ivo Sanader - emergere la questione della compravendita dei voti.
Secondo EUobserver vi sarebbero vari metodi illeciti per ingannare gli osservatori elettorali e falsare l'esito elettorale. Tra questi vengono citati il pagamento di un compenso dietro dimostrazione del voto fatto grazie ad una foto scattata con il cellulare – riscontrato in Romania nel 2012 e nel 2007 e 2009 in Croazia - il metodo dell' “urna elettorale mobile”, portata non solo a chi non è in grado di recarsi al seggio ma anche ad altri elettori - “popolare in Romania fin dal 2009” - ed il trucco della scheda pre-compilata: consegnata ad un elettore viene inserita nell'urna e poi la scheda vuota viene portata all'esterno del seggio, compilata e consegnata al successivo elettore.
EUobserver poi sottolinea che in Bulgaria si è sospettato anche circolassero schede elettorali falsificate dopo il ritrovamento, nel maggio 2013, di 350.000 schede elettorali in una tipografia di Sofia.
Nell'approfondimento del sito specializzato sulle politiche e istituzioni europee ci si sofferma ampiamente anche sulla comunità rom: “Costituiscono un segmento povero della popolazione. E questo è vero in Romania, Bulgaria e anche Croazia e quindi sono spesso soggetto di pressioni per l'acquisto di voti".
Poi una magra consolazione: “C'è poco interesse nell'organizzare su larga scala frodi alle elezioni europee”, ha dichiarato ai giornalisti di EUobserver Ionut Tata, dell'associazione rumena Pro-Democrazia “in Romania non si è mai assistito ad uno sforzo organizzato per condizionare queste elezioni come invece avviene ad esempio per le elezioni locali o presidenziali”.
Certo è – conclude EUobserver – che a fronte delle numerose segnalazioni di frodi, in tutti questi paesi i processi e le condanne per reati connessi alle elezioni sono molto rare. E noi aggiungiamo che purtroppo se la disanima di EUobserver avesse toccato anche altri paesi dell'Unione non avrebbe che trovato ulteriori conferme.
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