19 marzo 2014

Paesi dei Balcani sotto esame in vista dell'appuntamento alle elezioni europee del maggio 2014. Un approfondimento del sito EUobserver

Ci si avvicina all'appuntamento di fine maggio con le elezioni europee e nei vari paesi membri i partiti stanno riscaldando i muscoli per la campagna elettorale. Lecita e meno lecita.... Secondo il sito EUobserver infatti in alcuni paesi dell'Unione è grande il rischio di frodi elettorali.

Viene puntata l'attenzione in particolare su Croazia, Bulgaria e Romania, in base alla disanima degli appuntamenti elettorali del passato e alla cronaca processuale che ha visto, nel corso di più processi a politici di alto livello - ad esempio all'ex premier croato Ivo Sanader - emergere la questione della compravendita dei voti.

Secondo EUobserver vi sarebbero vari metodi illeciti per ingannare gli osservatori elettorali e falsare l'esito elettorale. Tra questi vengono citati il pagamento di un compenso dietro dimostrazione del voto fatto grazie ad una foto scattata con il cellulare – riscontrato in Romania nel 2012 e nel 2007 e 2009 in Croazia - il metodo dell' “urna elettorale mobile”, portata non solo a chi non è in grado di recarsi al seggio ma anche ad altri elettori - “popolare in Romania fin dal 2009” - ed il trucco della scheda pre-compilata: consegnata ad un elettore viene inserita nell'urna e poi la scheda vuota viene portata all'esterno del seggio, compilata e consegnata al successivo elettore.

EUobserver poi sottolinea che in Bulgaria si è sospettato anche circolassero schede elettorali falsificate dopo il ritrovamento, nel maggio 2013, di 350.000 schede elettorali in una tipografia di Sofia.

Nell'approfondimento del sito specializzato sulle politiche e istituzioni europee ci si sofferma ampiamente anche sulla comunità rom: “Costituiscono un segmento povero della popolazione. E questo è vero in Romania, Bulgaria e anche Croazia e quindi sono spesso soggetto di pressioni per l'acquisto di voti".

Poi una magra consolazione: “C'è poco interesse nell'organizzare su larga scala frodi alle elezioni europee”, ha dichiarato ai giornalisti di EUobserver Ionut Tata, dell'associazione rumena Pro-Democrazia “in Romania non si è mai assistito ad uno sforzo organizzato per condizionare queste elezioni come invece avviene ad esempio per le elezioni locali o presidenziali”.

Certo è – conclude EUobserver – che a fronte delle numerose segnalazioni di frodi, in tutti questi paesi i processi e le condanne per reati connessi alle elezioni sono molto rare. E noi aggiungiamo che purtroppo se la disanima di EUobserver avesse toccato anche altri paesi dell'Unione non avrebbe che trovato ulteriori conferme.

 

Questa pubblicazione è stata prodotta con il contributo dell'Unione Europea, nel quadro dei programmi di comunicazione del Parlamento Europeo. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto BeEU - 8 Media outlets for 1 Parliament

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