“Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Award 2017” al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina che ha coinvolto nel progetto “Carnevale Re d’Europa" musei etnografici di capitali UE e della regione dei Balcani occidentali
“Oggi l’Unione europea ha bisogno più che mai di riscoprire i suoi valori fondanti, di valorizzare la ricchezza della sua diversità culturale e i legami che uniscono i suoi popoli, per metterli al servizio della rinascita di un’Europa più giusta e migliore”. Con queste parole, la vice-presidente europea di Europa nostra, Irina Subotić dell’Università di Belgrado, ha conferito al Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige (Trento), il Premio dell’Unione europea per il Patrimonio Culturale / Europa Nostra Award 2017 (categoria “Ricerca”), per il progetto di indagine, ricerca, studio e valorizzazione degli antichi riti carnevaleschi del mondo rurale alpino ed europeo, intitolato “Carnevale re d’Europa/Carnival King of Europe ”.
Avviato nel 2007 su iniziativa del direttore del Museo trentino Giovanni Kezich, il progetto, approvato e sostenuto dalla Commissione europea, ha coinvolto direttamente come partner, oltre ai musei etnografici italiani e dell’arco alpino, quelli di altri nove paesi europei: dalla penisola Iberica, alla Francia, all’Europa centrale e settentrionale, alla regione dei Balcani occidentali e danubiana, dove la ricerca e l’attività di documentazione e divulgazione si è avvalsa, tra il 2012 e il 2014, anche della collaborazione dell’Istituto Italiano di Cultura in Belgrado.
Deciso e conferito a Turku in Finlandia da una giuria europea indipendente, la cerimonia locale di consegna del Premio europeo, è avvenuta nel suggestivo convento medievale agostiniano di San Michele, sede del Museo trentino, a conclusione dei tradizionali spettacoli autunnali di teatro e musica per “Le notti di San Michele” della piana Rotaliana dell’Adige. Erano presenti, oltre ad autorità europee e italiane, alcuni direttori dei musei etnografici partner che hanno contribuito alla realizzazione del progetto, provenienti da Innsbruck, Varsavia, Lubiana, Zagabria, Belgrado, Skopije. In quest’occasione, il direttore del Museo trentino Giovanni Kezich ha evidenziato come l’etnografia possa avere oggi un ruolo importante “per ‘spiegare’ l’Europa agli europei, vecchi e nuovi”, attraverso “la ricerca e la rivisitazione di tradizioni, valori e linguaggi comuni del passato”.
Il premio europeo attribuito al progetto “Carnevale re d'Europa” del Museo trentino fonda la sua motivazione, come affermato dalla giuria, nella “dimensione europea della ricerca, che ha coinvolto e studiato i rituali di quasi cento carnevali invernali europei in tredici paesi e il loro rapporto speciale e arcaico con il mondo dell'agricoltura e i riti della fertilità”. Focalizzandosi sulla tradizione europea del carnevale, il gruppo di ricerca ha messo in luce origini e analogie che si ritrovano nelle mascherate invernali del carnevale, ma anche riti e valori di una festa europea radicata nei secoli, che favorisce il dialogo, la solidarietà della comunità, la cooperazione e il rafforzamento dell’identità locale.
Il progetto riveste importanza per la vastità del campo di ricerca etnografica e storica e rappresenta un’ulteriore dimostrazione che i popoli d’Europa continuano ad esprimere, rivisitare e rinnovare, nelle loro tradizioni odierne, molti riti e valori appartenenti ad una base culturale comune, in cui affondano le radici e i linguaggi di queste feste, dimostrandone le loro straordinarie affinità e differenze e connotando il carnevale come una delle più antiche manifestazioni dell'identità culturale europea.
Per raggiungere gli obiettivi del progetto del Museo trentino, si sono messe in atto varie strategie tra cui la ricerca sul campo e la documentazione cinematografica. Ogni evento mascherato è stato registrato dall’alba al tramonto nel giorno della sua esecuzione e i risultati sono stati diffusi con l’organizzazione di mostre itineranti, attività educative, il lancio di un sito web, proiezioni cinematografiche, seminari e conferenze. Gran parte dei risultati è stata pubblicato su riviste accademiche.
La giuria ha sottolineato “i risultati rilevanti conseguiti in materia di analisi, studio, istruzione, formazione, sensibilizzazione e conservazione, completezza scientifica, documentazione, oltre a indagini basate su collaborazioni con esperti locali delle tradizioni esaminate”. Ha elogiato le mostre itineranti, le conferenze e le attività educative organizzate in tredici paesi, i numerosi articoli pubblicati nelle riviste specializzate e il libro pluripremiato di G. Kezich - “Carnevale re d’Europa. Viaggio antropologico nelle mascherate d’inverno, ed. Priuli & Verlucca, 2015 - , l'impostazione del sito web e il film “Carnival King of Europe” di Giovanni Kezich e Michele Trentini, già premiato con il Gran Prix al Festival del Film etnologico di Kyoto e con il Premio Speciale della Giuria all’International Ethno-Film Festival di Yerevan in Armenia.
Nel 2018, il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige (Trento), fondato dall’etnografo e scrittore trentino Giuseppe Šebesta, compirà 50 anni. Festeggerà anche inaugurando, in occasione del prossimo Carnevale, una nuova sala dedicata ai Carnevali d’Europa, agli antichi riti carnevaleschi del mondo rurale alpino ed europeo. E’ una scelta in piena sintonia con il programma del 2018 dichiarato dall’Unione europea Anno europeo del patrimonio culturale, con lo slogan: “Il nostro patrimonio culturale: dove il passato incontra il futuro”. Nelle tradizionali mascherate delle regioni considerate, il progetto Carnival King of Europe ha riportato alla luce una grande ricchezza di somiglianze, che ci insegnano molto su quello che c’è al cuore della cultura europea, con il rinnovarsi di queste tradizioni, che sono comuni ai popoli europei. “L’ampia diffusione del progetto ha portato con sé un rinnovarsi della consapevolezza di queste tradizioni, che sono comuni a tutta l’Europa e il progetto “Carnevale re d'Europa” del Museo trentino ha fornito un esempio importante di come possiamo valorizzare e preservare il patrimonio immateriale e popolare dell’Europa”, ha concluso la Vice-presidente europea di Europa Nostra, la serba Irina Subotić, alla fine di un interessante e articolato intervento in perfetto italiano.
* Sira Miori, già Direttrice degli Istituti Italiani di Cultura a Bruxelles e a Belgrado e coordinatrice d’area geografica
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