In Georgia è battaglia a tutto campo tra governo e presidente della Repubblica. Il Sogno georgiano ha chiesto la procedura di impeachment per la presidente Salomè Zourabishvili. La Corte costituzionale ha approvato la procedura di impeachment che poi però non ha superato il voto del parlamento
A inizio ottobre è cominciata la procedura di impeachment della presidente Salomè Zourabishvili. L’impeachment è iniziativa del Sogno Georgiano secondo il quale la presidente avrebbe violato l'articolo 52 della Costituzione della Georgia che recita che la presidenza può esercitare il potere di rappresentanza nelle relazioni internazionali e negoziare con altri Stati e organizzazioni internazionali solo con il consenso del governo.
Secondo il Sogno georgiano la presidente lo ha violato procedendo a fare un viaggio, che le era stato negato dal governo, per promuovere la candidatura europea della Georgia.
Secondo i legali della presidente una volta che aveva ottenuto il rifiuto del permesso di viaggiare la Zourabishvili si è mossa in linea con l'articolo 49 della Costituzione, secondo il quale il presidente rappresenta la Georgia nelle relazioni internazionali. A riprova di questo la presidente non ha negoziato nulla né firmato accordi come potrebbe suggerire la funzione svolta nell'ambito dell'articolo 52.
La Corte
È toccato poi alla Corte costituzionale valutare la perseguibilità dell'impeachment.
Ci sono stati tre giorni di udienza durante i quali la questione è stata discussa. La presidente non si è presentata personalmente e ha mandato i propri legali, fatto che ha causato un certo disappunto sia della Corte stessa che del partito di maggioranza. Peraltro alcuni esperti costituzionalisti e legali hanno sottolineato che l'articolo 51.3 della Costituzione prevede l'immunità per il presidente e quindi chi riveste questo incarico non è tenuto a presenziare udienze.
I tre giorni hanno visto momenti di tensione nonché di sarcasmo, soprattutto fra i giudici della Corte costituzionale e i rappresentanti legali della presidente.
Il 16 ottobre la Corte costituzionale ha infine espresso opinione positiva. Secondo la decisione della Corte le visite all'estero del 31 agosto, 1 settembre e 6 settembre della presidente Zourabishvili sono state svolte in violazione dell'articolo 52 della Costituzione della Georgia, poiché la presidente ha fatto queste visite esercitando i suoi poteri di rappresentanza nelle relazioni internazionali senza aver ottenuto il consenso dal governo della Georgia. Pertanto, secondo la Corte c'è stata una violazione della costituzione. La decisione è stata supportata dal voto di 6 dei 9 membri del plenum.
Questo è il primo caso nella storia della Corte costituzionale georgiana in cui si decide su una questione di impeachment. La procedura per la prima volta è stata attivata e prevede che il parlamento ha tempo due settimane per riunirsi in sessione plenaria e procedere al voto. Il voto di impeachment è stato immediatamente fissato per la seduta parlamentare del 18 ottobre.
Le reazioni
Secondo gli avvocati che rappresentano la presidente la decisione espressa dalla Corte è una decisione politica. Dal punto di vista legale non ci sono state prove fattuali che la presidente abbia ostruito il processo di integrazione europea o leso il paese. Secondo i illegali la Corte si è espressa di fatto solo su un articolo della Costituzione, senza prendere in considerazione il quadro complessivo che delinea l'operato e gli incarichi relativi alla presidenza della Repubblica, incluse le competenze in politica estera.
Il giorno del verdetto la presidente Salomè , in un discorso pubblico, si è dichiarata dispiaciuta ma non stupita per tutto quello che succede nel paese, compreso questo verdetto. Ha sostenuto che la decisione della Corte non fa che danneggiare il paese ed è la riprova che non c'è un'effettiva divisione dei poteri tra gli organi istituzionali georgiani. Ha sostenuto poi che l'unica istituzione all'interno del paese che mantiene una certa indipendenza è proprio la presidenza della Repubblica.
La presidente ha inoltre dichiarato che non ha intenzione di andarsene e che è disposta a continuare a servire gli interessi georgiani o come presidente o come politica. Si ricorda che l'anno prossimo è l'anno delle elezioni parlamentari in Georgia quindi l'uscita di scena della Zourabishvili dalla presidenza potrebbe implicare una sua discesa in campo nell'agone elettorale. La presidente ha poi attaccato apertamente il Sogno georgiano giocando con il nome del partito e sostenendo che il momento di sognare è ormai finito. Ha quindi invitato l'opposizione a scendere in strada contro l'impeachment e l'intera società a essere unita verso il perseguimento di quello che è lo scopo ultimo della Georgia, cioè l'ingresso nell'Unione Europea. Zourabishvili ha poi rassicurato tutti che insieme sarebbero stati in grado di raggiungere questo scopo.
Secondo il presidente del Movimento Nazionale Unito, principale partito di opposizione e acerrimo nemico del Sogno, l’unica finalità del verdetto della Corte costituzionale è di sabotare la candidatura europea. L’intero episodio dell’impeachment sarebbe una macchinazione della Russia, che attraverso gli oligarchi e i loro tirapiedi agisce contro il futuro europeo della Georgia.
Impeachment
La procedura che ha portato alla Corte costituzionale la valutazione sull'opportunità dell'impeachment della presidenza porta la firma di 80 membri del Parlamento cioè i seggi del Sogno georgiano. Per ottenere un impeachment però occorrono 100 voti, quindi è stato evidente da subito che sarebbe stato necessario l'intervento di forze ulteriori rispetto a quelle del solo partito di maggioranza. Ma dai banchi dell’opposizione si è fatto muro sull’intera operazione. Il Sogno ha quindi messo le mani avanti sostenendo che anche se l’impeachment non fosse passato, l’aver attivato la procedura aveva senso e, secondo il primo ministro Garibashvili, era la prova che la presidente non è al di sopra della legge.
Il 18 ottobre, solo 90 deputati si sono presentati al voto . Vuoti i banchi dell’opposizione che ha boicottato l’impeachment. Nel suo discorso, Salomè Zourabishvili ha accusato la maggioranza di esercitare un impeachment non contro la sua persona, ma contro la Georgia e il suo futuro. Ai deputati della maggioranza ha chiesto come potranno guardare negli occhi i loro figli e nipoti, avendo venduto il paese per un vantaggio personale.
L’impeachment ovviamente non è passato. Si sono espressi 86 a favore e un contrario, dei presenti e votanti. Ora il Sogno torna alla carica minacciando la presidente di misure penali se dovesse continuare le sue visite internazionali senza l’autorizzazione del governo. La battaglia fra la Zourabishvili e il Sogno, che ne aveva peraltro sostenuto la candidatura alle presidenziali, continua.
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