Saakashvili ammette la sconfitta al voto

2 ottobre 2012

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Prima ancora che i dati definitivi del voto fossero resi pubblici, il presidente georgiano Mikheil Saakashvili in un messaggio video ha riconosciuto la sconfitta del proprio partito nelle contese elezioni legislative di ieri, 1 ottobre. 

Gli exit poll pubblicati ieri sera avevano subito mostrato il netto vantaggio della coalizione d’opposizione “Sogno Georgiano” guidata da Bidzina Ivanishvili. Ma mentre già i sostenitori di Ivanishvili inondavano il centro della capitale Tbilisi, Saakashvili continuava a dimostrare sicurezza, sostenendo che il suo partito avrebbe sì perso nella parte proporzionale del voto, ma che il successo dei propri candidati nel maggioritario gli avrebbe permesso di vincere.

I primi dati preliminari ufficiali hanno iniziato ad essere resi pubblici nel corso della notte e a tutt’ora (15.00 ora italiana) sono stati resi pubblici i risultati di solo un terzo dei seggi. L’ammissione di sconfitta di Saakashvili ha però messo fine al gioco delle proiezioni e ha spostato l’attenzione sulle conseguenze politiche del voto di ieri.

Prima di tutto, sembra proprio che in Georgia stia avendo luogo il primo cambiamento al potere pacifico e per via elettorale dall'indipendenza del paese vent'anni fa, dopo il colpo di stato che ad inizio anni ‘90 portò alla presidenza Eduard Shevardnadze e la “rivoluzione delle rose” del 2003 con cui lo stesso Saakashvili giunse al potere.

Nel breve periodo, sarà invece interessante osservare come funzionerà il nuovo parlamento. La coalizione “Sogno Georgiano” unisce movimenti e personalità dalle idee politiche anche molto diverse e lo stesso Ivanishvili ha già annunciato che in parlamento la coalizione non costituirà una frazione parlamentare unica. Per governare la Georgia, i nuovi eletti dovranno comunque cooperare sia tra di loro, sia, per quanto possibile, con l’opposizione guidata dallo stesso Saakashvili. L’assenza di altri partiti dal parlamento rende particolarmente difficile un dialogo costruttivo tra le parti dopo mesi di campagna elettorale caratterizzati da pesanti accuse reciproche.

Il successo a queste elezioni legislative sembra spianare la strada per una vittoria del movimento guidato da Ivanishvili anche alle presidenziali dell’anno prossimo. Le cose però potrebbero non essere così semplici. Non sarà infatti affatto facile per Ivanishvili mantenere unito “Sogno Georgiano” ora che Mikheil Saakashvili, in un certo senso principale collante della coalizione che gli si opponeva, ha ammesso la propria sconfitta.

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