In Grecia esiste una delle strade più pericolose al mondo, è il tratto che va da Patiopulo a Perdikaki. Una metafora del percorso che aspetta il neo governo Tsipras. Ne abbiamo parlato con Thanos Veremis, docente, e Stathis Panagulis, deputato di Syriza
Una delle strade più pericolose al mondo, secondo l’agenzia britannica Driving Experience, si trova in Grecia. Accanto alla “strada della morte” North Yungas in Bolivia e alla temibile Fairy Meadow in Pakistan, sospeso a quota 3000 metri, c’è lui, uno sterrato pieno di buche a strapiombo sulle montagne dell’Etolo Acarnania, nella Grecia occidentale. Unisce i paesini di Patiopulo e Perdikaki ed è strettissimo, senza segnaletica, senza guardrail di protezione e a rischio cadute da entrambi i lati della carreggiata. Eppure, a differenza delle meno frequentate consorelle sudamericane, percorse soprattutto da turisti in jeep, la stradina ellenica è affollata a ogni ora: la devono percorrere pedoni, greggi di capre, corriere del servizio pubblico.
Il percorso da brivido fra Patiopulo e Perdikaki sembra una metafora di quello che dovrà affrontare il neoeletto governo Tsipras bis, fra applicazione delle riforme lacrime e sangue imposte da Bruxelles e la critica situazione del popolo greco, con la disoccupazione galoppante e le pensioni (che saranno le prime ad essere tagliate a ottobre) che spesso sono l’unico reddito di intere famiglie dai nonni ai nipoti. Ce la farà la strana coppia Syriza-Anel (gli ipernazionalisti Greci Indipendenti) ad arrivare da Patiopulo a Perdikaki senza cadere nel dirupo?
L’abbiamo chiesto a due personaggi di peso nel panorama culturale e politico ellenico: l’analista Thanos Veremis, di orientamento moderato, docente di Storia politica moderna all’Università di Atene nonché fondatore dell’Istituto ellenico per la politica Estera ed Europea, e a Stathis Panagulis, appena confermato deputato di Syriza, famoso anche per essere fratello dell’eroe nazionale Alekos Panagulis morto in un incidente sospetto meno di un anno dopo la caduta del regime dei Colonnelli, nel 1975, dopo avere trascorso anni di torture ed interrogatori nel carcere dei suoi aguzzini.
Professor Veremis, gli analisti economici di Bloomberg vedono la vittoria di Syriza come il peggior scenario che potesse uscire dalle urne.
Sono d’accordo. All’interno di Syriza già molti suoi membri, a urne appena chiuse, hanno dichiarato che non confermeranno il voto per il terzo megaprestito e le relative riforme volute dall’Unione europea e dal Fondo Monetario Internazionale. Vedo in un futuro vicino la caduta del governo, dopo infinite discussioni sull’applicazione delle ulteriori “ricette salvacrisi”. Dopo nuove scissioni nella squadra di Tsipras, non basteranno i 10 deputati di Anel a impedire la caduta del governo. E andremo a nuove elezioni.
Onorevole Panagulis? Il governo non cadrà. Anzi, durerà quattro anni. I greci con il loro voto, non facendo neppure entrare in parlamento i dissidenti di Syriza che hanno fondato un proprio partito, Laikì Enotita (Unione Popolare), hanno mostrato che ci vogliono uniti, noi deputati di Syriza, decisi ad applicare quello che Tsipras ha firmato a Bruxelles. Ma con un occhio di estrema attenzione alla povertà e ai disagi che dilagano fra i nostri connazionali. Dove troveremo i soldi? Puntando ancora di più sul turismo, la nostra industria pesante, stanando gli evasori fiscali, sia quelli non ancora individuati sia quelli già sotto il mirino della Guardia di Finanza presenti nella famigerata “lista Lagarde”.
Per la terza volta in un anno la Grecia ha scelto Tsipras. Forse perché Nuova democrazia e il Pasok sono ormai sinonimo di corruzione e clientelismo, le due piaghe che hanno portato la Grecia alla rovina? Si parla di 250mila posti nel settore pubblico dati come voto di scambio negli ultimi anni solo da Nuova democrazia.
Thanos Veremis: Perché Syriza è forse immune dal clientelismo? Gli altri hanno governato per 40 anni, Tsipras solo per sette mesi. Ma è già sulla “buona” strada: in Grecia in questo momento sono ancora chiuse, per mancanza di maestri e professori, circa 250 scuole. Eppure il personale c’è: distaccato da Tsipras nei ministeri e nel suo partito. Non è corruzione questa?
Stathis Panagulis: La lista Lagarde, con più di 2000 nomi di megaevasori greci, consegnata nel 2010 ai socialisti del Pasok, allora al governo in Grecia, dall’allora ministro delle Finanze francese Chistine Lagarde, ora presidente del FMI, parla chiaro. Siamo noi a non avere insabbiato le indagini in proposito, a cominciare a recuperare i debiti dovuti allo stato greco, perché non abbiamo nulla da temere, mentre i governi degli ultimi cinque anni hanno nascosto la lista nel cassetto. Ripeto: quello era il passato, caratterizzato da una casta di governanti ladri. Noi siamo il futuro. Un futuro di trasparenza e di onestà. Sono ottimista per il percorso che attende il mio paese. Pur con difficoltà, ce la faremo.
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