Grecia, governo spaccato sulla legge anti-razzismo
29 maggio 2013
Non è bastata la riunione d'urgenza convocata lunedì scorso dal premier e leader dei conservatori greci Antonis Samaras a sanare la spaccatura nella maggioranza di governo sul progetto di legge per contrastare razzismo e xenofobia.
I partner minori nell'esecutivo, i socialisti di Evangelos Venizelos e la Sinistra democratica di Fotis Kouvelis vogliono introdurre un nuovo e più severo testo di legge per contrastare il crescente numero di aggressioni di stampo xenofobo in Grecia, con più di 220 attacchi registrati dall'ottobre 2011 al dicembre 2012.
La proposta di legge, elaborata dal ministro della Giustizia Antonis Roupakiotis (Sinistra democratica) prevede multe fino a 20mila euro per singoli e 200mila euro per organizzazioni che promuovono aggressioni razziste, e pene detentive fino a due anni.
Bersaglio implicito del provvedimento è però il partito neo-nazista Alba Dorata, presente con 18 deputati nel parlamento di Atene, che fa di controverse e violente azioni anti-immigrati il proprio cavallo di battaglia. Alba dorata è divenuta ormai stabilmente la terza forza nel panorama politico greco, sfruttando il clima di tensione sociale che ha accompagnato la crisi economica che strangola la Grecia dal 2008.
Secondo Venizelos “in Grecia c'è oggi un partito apertamente nazista, che organizza attività illegali. Dobbiamo quindi approvare una norma che contrasti i comportamenti razzisti e l'apologia al nazismo”.
Diversa però la visione di Nuova Democrazia, che ritiene che l'attuale legislazione sia più che sufficiente ad affrontare il fenomeno. Posizione che è costata al partito di Samaras non poche accuse di collusione con Alba Dorata sul tema dell'immigrazione. Socialisti e Sinistra democratica hanno quindi deciso ieri di presentare il provvedimento da soli, contando con tutta probabilità sull'appoggio di SYRIZA, il partito anti-austerità della sinistra radicale, dichiaratosi favorevole alla norma anti-razzista.
Un recente sondaggio mostra che anche il paese è spaccato, col 50% degli intervistati favorevole e il 45% contrario ad una nuova legge sui comportamenti xenofobi. Per quasi il 70% degli interpellati, Alba dorata rappresenta una grave minaccia alla democrazia in Grecia. Su come contrastarla, però, le opinioni divergono nuovamente: il 41% crede nell'utilità di azioni legislative, mentre il 53% è convinto che la risposta debba essere una controffensiva di natura politica ed ideologica.