Una causa per diffamazione intentata dall'ex ministro per l'integrazione europea tenta di zittire i giornalisti investigativi di BIRN e i portali che hanno pubblicato l'inchiesta. Si tratta di SLAPP, quando le querele diventano strumenti di intimidazione
Questa volta l'attacco arriva da un politico del PDK, il Partito democratico del Kosovo: come riporta la piattaforma Mapping Media Freedom, che per conto del consorzio Media Freedom Rapid Response segnala le violazioni della libertà di stampa in tutta Europa, il 26 giugno Dhurata Hoxha, già ministro per l'Integrazione europea, ha annunciato di aver presentato una querela contro l'autore e gli editori di un articolo ritenuto diffamatorio.
La giornalista Jeta Xharra e i portali KALLXO.com e Prishtina Insight (del gruppo BIRN) si aggiungono in questo modo alla lista degli operatori dei media citati a giudizio soltanto per aver fatto il proprio lavoro: è quello che accade in tutto il mondo quando le inchieste giornalistiche infastidiscono i potenti che si difendono a colpi di querele. In inglese si chiama SLAPP, strategic lawsuit against public participation (querela strategica che colpisce la partecipazione democratica), e l'acronimo definisce tutti quei casi in cui le querele per diffamazione, o le richieste di risarcimento danni, non siano altro che il pretesto per intimidire i giornalisti e zittire la libertà di espressione.
Di qui la rinnovata attenzione che le istituzioni internazionali e le organizzazioni che si occupano di libertà di stampa stanno riponendo sul tema delle querele temerarie: a livello di Unione Europea gli interventi potranno essere anche legislativi, come ha promesso in diverse occasioni la Vice Presidente della commissione europea, sia in risposta a una lettera di una trentina di europarlamentari, sia in seguito all'incontro avuto con alcuni rappresentanti del consorzio MFRR.
Il caso kosovaro è da manuale: la querela dell'ex ministro colpisce un'inchiesta di BIRN pubblicata il 28 maggio in cui si raccontava che Dhurata Hoxha, quando era ministro, aveva collaborato con l'ambasciatore kosovaro in Francia per ingaggiare un'azienda di pubbliche relazioni che avrebbe dovuto promuovere l'idea dello scambio di territori fra il Kosovo e la Serbia nell'ambito dei negoziati per la normalizzazione delle relazioni fra i due paesi. L'inchiesta di Jeta Xharra citava documenti, passaggi di denaro, cifre e riportava anche alcune dichiarazioni virgolettate dello stesso ex ministro. Ma invece di rispondere precisando alcuni dettagli, il politico ha deciso di mandare avanti il proprio avvocato.
E anche BIRN dovrà fare lo stesso. Come in ogni caso di SLAPP, il giornalismo è costretto a fermarsi, a valutare gli attacchi e le intimidazioni, e la parola passa ai tribunali.