Macedonia, trionfo VMRO
28 aprile 2014
Alle politiche e alle presidenziali tenutesi domenica trionfo del VMRO e del suo candidato. Ma l'opposizione contesta il processo elettorale denunciando brogli e indebite pressioni sugli elettori
La Commissione elettorale centrale della Macedonia ha dichiarato che a conteggio ultimato il VMRO DPMNE ha ottenuto 480,000 voti a fronte dei 284,000 dei suoi principali avversari, i Socialdemocratici dell'SDMS. Si tratta del maggiore margine a favore del primo ministro in carica Nikola Gruevski dalla sua prima vitoria elettorale, nel 2006.
Fin dal momento della chiusura dei seggi i Socialdemocratici hanno però denunciato brogli. “I cittadini macedoni sono stati imbrogliati e le elezioni rubate”, ha dichiarato il leader dell'SDMS Zoran Zaev che ha anche parlato di una “massiccia compravendita di voti alla presenza e con l'assistenza della stessa polizia”. L'SDMS ha poi chiesto che si dia avvio fin da subito ad un governo transitorio per indire nuove elezioni presidenziali e politiche.
Dal VMRO sono state rigettate tutte le accuse, bollate come un tentativo per l'opposizione di trovare un alibi per mascherare la sconfitta.
Nel secondo turno delle elezioni presidenziali il presidente uscente Ivanov ha ottenuto 534,000 voti mentre il suo opponente, Stevo Pendarovski, dell'SDMS, si è fermato a 398,000. Cruciale in questo caso l'affluenza alle urne, che è stata del 54.33 per cento - 64 per cento nelle politiche - e che ha garantito così di non dover ritornare alle urne. La legge elettorale macedone prevede infatti che alle presidenziali si debba superare il 40% degli aventi diritto.
La comunità albanese ha, come in passato, diviso i suoi voti tra il DUI, 153.000 voti e probabile partner di governo dell'VMRO e il DPA che si è fermato a 66.000 voti.
Il VMRO dovrebbe quindi ottenere 61 seggi in parlamento, uno in meno della maggioranza assoluta in un parlamento costituito da 123 parlamentari. 34 i parlamentari invece dell'SDMS, in calo rispetto ai 42 del parlamento uscente. 19 i seggi al DUI mentre 7 al DPA.
La missione elettorale dell'OSCE, in una sua dichiarazione sul voto, ha sottolineato che sono state riscontrate irregolarità senza però che queste possano mettere in discussione l'andamento generalmente corretto del processo elettorale.