Basterà investire poco più di mezzo milione di euro ed essere “persona conosciuta e credibile” per avere la cittadinanza montenegrina. E godere così della libera circolazione Ue. Obiettivo: attirare capitali esteri. Ma Bruxelles è sul piede di guerra
Lo chiamano "programma di cittadinanza economica". E il governo di Milo Ðukanović assicura che è mirato a persuadere il gotha del business internazionale ad aprire una sede della propria compagnia in Montenegro, oltre che -di conseguenza- ad introdurre nuove tecnologie e a portare una ventata di innovazione nel Paese, con ricadute significative sul trasferimento di competenze e sull'apertura di nuove opportunità occupazionali.
Urgono capitali esteri
Dunque, per la maggioranza insediata a Podgorica, si tratta di mossa dovuta, alla luce del difficile presente che il Montenegro vive: con le casse statali in profondo rosso, c'è più bisogno che mai di un’iniezione di capitali dall’estero.
Politiche analoghe negli ultimi anni hanno reso Podgorica completamente dipendente dal denaro altrui. Solo negli ultimi sei anni lo Stato ha incassato circa 4 miliardi di euro di investimenti stranieri. E sono stati per lo più questi fondi a sostenere l'alto tasso di crescita del Pil montenegrino.
Dedicato agli imprenditori senza visto Ue
La crisi finanziaria, tuttavia, col suo drastico calo di tutti gli indicatori economici, ha fatto segnare anche nella Repubblica adriatica un -7% del prodotto interno lordo, secondo il Fondo monetario internazionale, mentre quest'anno si appresta a chiudersi con un ulteriore diminuzione dell'1-2 %.
L'esca delle cittadinanza montenegrina nelle intenzioni del governo dovrebbe così risultare particolarmente attraente per gli imprenditori di quei Paesi che devono viaggiare con i visti in Unione europea. Dal dicembre 2009, infatti, per i passaporti di Podgorica non esiste più il “muro di Schengen”.
La Csu tedesca, "è un'aperta provocazione"
Ma proprio questo elemento ha sollevato le dure critiche della Commissione europea e di alcuni membri della Ue. Germania in testa, dove si sono registrate le reazioni più dure. “La decisione di Podgorica di vendere la cittadinanza è un’aperta provocazione nei confronti della Ue e della sua politica di integrazione dei Balcani occidentali” ha commentato l’Unione cristiano-sociale, il minore dei partiti della coalizione al governo in Germania.
La forza politica, che da anni ha in Baviera -dove esprime la maggioranza- la sua roccaforte, ha persino richiesto la sospensione della liberalizzazione di visti per i cittadini del Montenegro, ed ha annunciato, nel suo comunicato ufficiale, che "questa mossa non resterà senza conseguenze".
Nuovi sospetti Ue di riciclaggio rallenterebbero l'adesione del Montenegro
La Commissione europea ha chiesto a Podgorica di spiegare se la cittadinanza economica potrà in qualche modo comportare anche un aumento del riciclaggio di denaro e di altre irregolarità finanziarie, che rallenterebbero il processo di integrazione europea del Montenegro.
Alla questione hanno fatto espressamente riferimento anche i rappresentanti dell’opposizione montenegrina e gli analisti indipendenti. L'opinione comune di politici e commentatori è che la cittadinanza economica, in una fase in cui in Montenegro non funziona lo stato di diritto, possa portare ad un aumento del riciclaggio di denaro, col rischio di trasformare il Paese in un rifugio per criminali in grado di pagarsi la cittadinanza con 500 mila euro.
Il caso Thaksin e l'asilo ai circoli criminali
“Sono sicuro che sia una buono idea, ma allo stesso tempo nutro un certo timore perché il potere montenegrino ha più volte giocato con le regole, le leggi e la fiducia dei cittadini. Motivo per cui dubito delle buone intenzioni. Soprattutto temo che diventeremo un asilo per i circoli criminali” ha scandito l’analista geopolitico e generale in pensione, Blagoje Grahovac.
Anche Milenko Popović, docente dell’Università “Mediteran” di Podgorica, teme un simile scenario: “potrebbe venire proprio chi ha intenzione di riciclare denaro. Fino ad ora si poteva decidere in modo discrezionale sugli ingressi. Ma poi è arrivato l’ex premier thailandese Thaksin Shinawatra, accusato nel suo Paese di corruzione, e che oggi risulta essere un cittadino problematico per il Montenegro".
Popović, "criteri rigorosi? Missione impossibile"
E prosegue Popović: "Si parla di criteri rigorosi ma temo che si potrà chiudere un occhio. Ecco perché ho molte riserve, anche se potenzialmente, nel momento in cui il Montenegro diventasse un Paese normale, avrebbe non pochi effetti sull’economia e sul nostro sviluppo sociale.
Ma nella situazione nazionale attuale, è una missione impossibile”.
Al riparo dalle richieste di estradizione
I media nazionali e balcanici scrivono che i più interessati alla cittadinanza montenegrina sono persone sospette, che riuscirebbero così ad evitare un eventuale processo nei rispettivi Paesi di provenienza.
La Costituzione del Montenegro li metterebbe infatti definitivamente al riparo perché non consente l’estradizione in altri Stati di cittadini montenegrini.
Dall’ufficio del premier rispondono che “il Montenegro è l’ultimo luogo in cui i criminali verrebbero ad investire”.
Il governo frena fino al via libera di Bruxelles
Ma soprattutto che a questo programma collaboreranno col governo di Podgorica i più famosi team legali del mondo competenti in questo settore, così come diverse società di consulenza, per fare in modo di offrire la cittadinanza montenegrina solo a uomini d’affari con una biografia credibile e indubitabile, in grado di contribuire allo sviluppo dell’economia nazionale.
Per ora la pioggia di critiche ha obbligato il governo montenegrino a “frenare” nella realizzazione del piano.
"Partirà appena avrà avuto il via libera dalla Commissione europea" è stato annunciato. E fino ad ora non è stata avanzata alcuna richiesta dall'estero per la cittadinanza economica del Montenegro.
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