Effetto orfanotrofio

12 luglio 2013

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Un articolo pubblicato su “Le Scienze” di giugno racconta di una ricerca pluriennale che si è svolta in Romania a partire dal 2000 per stabilire gli effetti degli orfanotrofi sullo sviluppo del bambino.

Nel 1999 vi erano infatti ancora 100.000 bambini ospiti di strutture statali e non era attivo alcun programma di affidamento o tutela alternativa. Con l'avvio del progetto, sono stati selezionati 136 bambini provenienti da sei differenti istituti di Bucarest di età compresa tra i 6 e i 31 mesi e in perfetta salute. Metà di loro è stata avviata in un progetto di affidamento appositamente creato, mentre l'altra metà è rimasta in orfanotrofio seguendo quella che per la Romania era l'”assistenza di routine”.

La ricerca ha portato a risultati molto espliciti che rimangono il principale punto di riferimento scientifico a sostegno della dannosità degli orfanotrofi sullo sviluppo del bambino. I bambini istituzionalizzati, infatti, non solo avevano un quoziente di sviluppo (misura simile al QI) nettamente inferiore ai loro coetanei dati in affidamento prima dei due anni o mai istituzionalizzati, ma mostravano anche una ridotta attività cerebrale misurata attraverso elettroencefalografia (EEG). Attraverso risonanze magnetiche è stato inoltre possibile rilevare che i bambini istituzionalizzati presentavano “una forte riduzione sia della materia grigia (neuroni e altre cellule cerebrali) sia della sostanza bianca (il materiale che ricopre i prolungamenti filiformi dei neuroni)”.

I risultati di questa ricerca hanno contribuito a dare il via a un consistente programma di riforme che ha significativamente ridotto il numero dei bambini istituzionalizzati in Romania.

Il dibattito sul tema è comunque tutt'altro che risolto e non mancano i sostenitori del sistema degli orfanotrofi. Ne è un esempio un'interessante querelle che qualche mese fa ha coinvolto i media armeni. Lo scambio è iniziato con un articolo che sosteneva la necessità di porre fine “all'era degli orfanotrofi” in Armenia e invitava le organizzazioni della diaspora a sostenere il processo di deistituzionalizzazione piuttosto che non continuare a sostenere gli orfanotrofi.

Il presidente di un'associazione della diaspora ha risposto piccato, sostenendo che gli orfanotrofi sono stati un elemento fondamentale nella storia del popolo armeno, in particolare negli anni successivi al genocidio del 1915 e al terremoto che ha scosso l'Armenia nel 1988; si tratta quindi di strutture che devono essere rafforzate e migliorate, non eliminate. Una nuova replica è arrivata da un responsabile di UNICEF Armenia, che ha riportato dati e informazioni su come quello della deistituzionalizzazione sia un processo necessario, parte delle politiche ufficialmente promosse dallo stato armeno e già foriero di risultati positivi anche in questa repubblica caucasica.

Vi è oggi un ampio consenso sulla necessità di procedere con programmi di deistituzionalizzazione, ma modificare approcci radicati sia a livello amministrativo che tra i donatori continua ad essere una sfida complessa.