Laura Codruța Kövesi -  LCV/Shutterstock

Laura Codruța Kövesi -  LCV/Shutterstock

La rumena Laura Codruța Kövesi sarà a capo della nuova procura anti-frode UE. Il sostegno, arrivato ieri in Consiglio europeo, supera le resistenze dello stesso governo di Bucarest. Francesco Martino (OBCT) per il GR di Radio Capodistria [20 settembre 2019]

Sarà la prima a guidare la nuova procura europea anti-frode, nonostante la feroce opposizione del suo stesso paese d'origine. Questo lo strano destino di Laura Codruța Kövesi, già a capo del direttorato anti-corruzione rumeno, che ieri ha ricevuto dal Consiglio europeo l'appoggio necessario a guidare il nuovo organo UE – approvato da 22 stati membri su 28, Slovenia compresa - che dovrebbe combattere corruzione e frodi fiscali a livello comunitario.

Durante i suoi cinque anni all'anti-corruzione rumena, la Kövesi ha letteralmente travolto l'élite politica del paese: sotto processo sono finiti 14 ministri o ex ministri, 53 deputati e senatori, 68 funzionari di alto livello. Non sorprende, quindi, che i suoi nemici si siano moltiplicati, soprattutto nelle fila del governo socialdemocratico. Alla fine, su pressioni dell'esecutivo, nel luglio 2018 la Kövesi è stata allontanata dal suo ufficio con accuse di abusi e pressioni sui testimoni, che la magistrato ha sempre fermamente respinto.

La battaglia è continuata anche a livello europeo, col governo di Bucarest schierato esplicitamente contro la candidatura della Kövesi, come confermato a caldo dalla primo ministro Vasilica Viorica Dăncilă.

Superato il fuoco amico col voto di ieri, la Kövesi è ora attesa dal duro compito di creare una procura europea in grado di operare con efficacia contro malversazioni e frodi, come quelle ai danni del budget comunitario e dell'imposta sul valore aggiunto. Queste ultime, secondo alcune stime, ogni anno costano ai paesi UE non meno di 50 miliardi di euro.

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