La crisi in Ucraina sta aumentando le attenzioni di Nato e Stati uniti sulla Romania che le accoglie benvolentieri. In campo anche una possibile strategia comune di difesa romeno-polacca dal Baltico al Mar Nero
In seguito all'annessione della Crimea da parte della Russia, gli Stati uniti guardano con ancora più attenzione ed interesse verso paesi dell’est come la Romania o la Polonia. Per la Romania, da dieci anni membro della Nato, la Russia (non certo un paese amico, ma solo un ex alleato nel Patto di Varsavia ) oggi come oggi non è una minaccia diretta alla propria integrità territoriale. Ma l’ambizione di Putin fa temere ai romeni che il prossimo bersaglio potrebbe essere la Repubblica di Moldova, iniziando dalla Repubblica separatista della Transnistria, diventata ultimamente un luogo di “villeggiatura “ per politici russi di alto livello.
L’ex premier della Repubblica di Moldova, Vlad Filat, ha recentemente dichiarato di aver notato un’attività in crescendo dei servizi di informazioni della Federazione Russa, sottolineando inoltre che lo scopo russo sembra essere ”la destabilizzazione in vista alle elezioni di autunno”.
Segnali di incoraggiamento alla Moldavia sono arrivati invece da Bruxelles: il paese firmerà a breve un accordo di libero scambio con l’Ue, mentre i cittadini moldavi possono ora viaggiare nei paesi Ue senza richiedere il visto. Dall’Unione europea arriverà quest’anno anche un aiuto di 40 milioni di euro.
Sostegno anche da Bucarest dove il premier Victor Ponta fa sapere che la Romania proverà ad aumentare la propria produzione di energia sia per il consumo interno sia per la Repubblica di Moldova: “Un obiettivo ancora più cruciale del passato date le attuali condizioni”.
Le visite di Obama
In questo contesto di alta tensione al confine esterno della Romania e quindi della Nato e dell'Ue gli Stati Uniti hanno fatto sapere che stanno appoggiando i loro alleati. All’inizio del mese, il presidente americano Barack Obama si è recato a Varsavia, poi a Bruxelles e infine ha partecipato in Normandia alle celebrazioni per i 70 anni dello sbarco alleato. Obama ha rassicurato gli alleati dell’Europa Centrale ed Orientale sulle intenzioni di continuare nella logica della difesa collettiva all'interno della NATO. Il segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen ha annunciato l'aumento della presenza aerea e marittima tramite esercitazioni comuni dal Mar Nero e il Mar Baltico fino al Mediterraneo.
Dal suo canto, il presidente americano ha proposto un sostegno di 1 miliardo di dollari per nuove forze americane di terra, mare ed aria nell’Est Europa. Toccherà presto al Congresso americano pronunciarsi sulla richiesta fatta dal presidente. Si tratta di “European Reassurance Initiative”, un aiuto finanziario destinato ad aumentare la presenza americana nella zona e una risposta all’aggressività della Federazione Russa nella crisi in Ucraina. Il piano di difesa che la Casa Bianca ha sottoposto all'approvazione del Congresso riguarda anche un rafforzamento delle capacità di difesa di Ucraina, Moldavia e Georgia. Maggiori sforzi economici con un notevole aumento delle spese militari è stato chiesto anche agli alleati europei . Per quanto riguarda invece la Romania, il paese non è riuscito a destinare il 2% del PIL alla difesa, richiesto dalla Nato, ma il governo spera di poterlo fare entro il 2016.
Nato riattivata
Un europarlamentare romeno, nonché ex ministro della Difesa, Ioan Mircea Pascu, citato dalla stampa di Bucarest, ha spiegato che “il prezzo che dovrà pagare Mosca sarà un rinnovamento della Nato. Pascu ha aggiunto che le forze Nato hanno intensificato la loro attività in Romania e di conseguenza “la presenza militare della Nato si è avvicinata alla Russia”.
Da un’analisi “targata” Stratfor – agenzia di consulenza internazionale su temi riguardanti la difesa - emerge inoltre come la Romania potrebbe diventare un alleato chiave della Polonia, in quanto entrambi i paesi nutrono grandi preoccupazioni verso la Russia. Sarebbe quindi possibile l’idea di un'alleanza comune di sicurezza tra la Romania e la Polonia, dal Mar Nero al Mar Baltico. Le visite del presidente e del vicepresidente USA a Varsavia e Bucarest mostrano l’interesse dell’amministrazione americana nell'essere più presente nella regione e nell'incoraggiare un'alleanza strategica tra Bucarest e Varsavia.
Mentre da Bucarest per bocca del presidente rumeno Băsescu arriva appoggio totale alle idee americane - Washington ha sempre trovato nel presidente una persona aperta al dialogo e ai nuovi progetti. Il presidente romeno ha spesso criticato la Russia e ha sostenuto il dispiegamento dello scudo antimissile che a breve sarà pronto a Deveselu - circa 4700 militari e 800 di veicoli di Gran Bretagna, Canada, Stati Uniti, Finlandia e Polonia partecipano in questi giorni ad esercitazioni militari comuni negli stati baltici.
Lituania, Lettonia ed Estonia sono tre ex repubbliche sovietiche che dal 2004 sono membri della NATO. Mentre il ministro lettone della Difesa, Raimonds Vejonis dichiarava che “le esercitazioni sono molto importanti nell’attuale contesto di sicurezza”, la Russia le ha caratterizzate come “una dimostrazione di intenzioni ostili”, secondo quanto affermato dal viceministro russo della difesa Vladimir Titov.
Le esercitazioni militari nei paesi baltici termineranno il prossimo 20 giugno. Tutto questo mentre la Russia ha iniziato manovre militari nell’enclave di Kaliningrad, ”paragonabili per numero di soldati, armi e equipaggiamenti militari alle esercitazioni svolte dai paesi Nato”, annuncia il ministero russo della Difesa, a cui hanno dato ampio spazio anche le agenzie stampa romene.
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