Incendi al Parco naturale di Vacaresti in Romania © roibu/Shutterstock

Incendi al Parco naturale di Vacaresti in Romania © roibu/Shutterstock

L'aumento delle temperature globali e l'accentuarsi delle siccità renderanno gli incendi boschivi eventi sempre più frequenti. Il 2022 è stato un anno che ha colpito duramente le foreste protette in Europa, e quelle della Romania in particolare. Come rispondere alla sfida?

08/01/2024 -  Ornaldo Gjergji

In attesa di vedere quale sarà il bilancio finale dell’anno in corso, i dati relativi al 2022 indicano che l'Unione europea si trova ad affrontare crisi sempre più serie legate agli incendi boschivi. Con quasi 900mila ettari di terreno interessati, il 2022 ha segnato il secondo anno peggiore dal 2000, quando è iniziato il monitoraggio. Particolarmente colpite sono state le aree protette della rete Natura 2000 , fondamentali per la biodiversità: il 43% della superficie interessata da incendi era situata all’interno dei confini di questi delicati ecosistemi naturali.

Durante lo scorso anno la Romania è stato uno dei paesi più colpiti dagli incendi boschivi. Negli anni precedenti gli incendi avevano colpito porzioni sempre più estese di territorio, ma nel 2022, con oltre 160mila ettari di foreste bruciate, si è registrato un record quasi due volte maggiore rispetto ai valori del 2020, il secondo anno per gravità da quando vengono raccolti i dati.

L’inchiesta svolta dal nostro partner PressOne ha rivelato che nel 2022 sono stati 23.772 gli incendi che hanno richiesto l'intervento dei servizi di emergenza, con le contee di Teleorman, Mehedinți, Prahova e Dâmbovița tra quelle più colpite. Oltre il 75% di questi incendi sono stati innescati intenzionalmente, spesso per bruciare detriti o per scopi agricoli, nonostante si tratti di pratiche illegali punite con multe fino a 6.000 lei (1200€ circa).

La motivazione principale per cui si appicca un fuoco risiede nella convinzione che bruciare rifiuti vegetali secchi fertilizzi il terreno agricolo. Gli esperti però sono in disaccordo: la combustione porta anche alla perdita di materia organica nel suolo, danneggiando l'attività biologica e aumentando la vulnerabilità del terreno all’erosione.

La situazione degli incendi in Romania appare ancora più grave se si va a vedere dove si trovano le zone più colpite. Nel 2022 quasi i due terzi dell’area totale interessata da incendi boschivi – il 63% del totale, ovvero oltre 100mila ettari – si trovavano all’interno di aree protette. La regione del delta del Danubio è stata quella più colpita.

Assicurare una maggiore protezione alle foreste romene è una sfida urgente e delicata. Oltre a essere state colpite già in passato da forti incendi, le foreste sono interessate da un alto livello di disboscamento illegale , per cui anche la Commissione europea è dovuta intervenire con procedure di infrazione contro la Romania. Inoltre, vista l’ampia estensione delle aree protette in Romania, risulta complesso per le istituzioni riuscire a tutelarle tutte al meglio.

Protezione delle foreste in Romania: il ruolo della società civile

In una recente pubblicazione , la studiosa Luana Martin-Russu ha approfondito le complessità delle riforme per la conservazione della natura in Romania, evidenziando un’inaspettata collaborazione tra gli attori della società civile e il governo per superare le limitazioni istituzionali. La forte espansione delle aree protette a ridosso dell’ingresso nell’UE ha creato infatti nel periodo post-adesione una domanda di gestione che la bassa capacità amministrativa dello stato non era in grado di soddisfare. Si è aperto così lo spazio per un ruolo più ampio della società civile, che ha permesso ai cittadini di perseguire i propri obiettivi attraverso le azioni delle organizzazioni non governative, favorendo così la crescita della società civile ambientale e rafforzandone la voce.

Un esempio è la Federazione Coaliția Natura 2000 , che comprende influenti organizzazioni ambientali e a cui è stata affidata la custodia del 10% del patrimonio naturalistico protetto della Romania. Nello svolgere il suo compito, la Federazione ha coinvolto più di 400 esperti di aree diverse e adottato un approccio collaborativo facilitando il dialogo fra le organizzazioni della società civile e i decisori, facendo sì che la società civile e il pubblico avessero un ruolo di primo piano anche nei processi legislativi legati alle riforme per la conservazione della natura in Romania.

Anche una parte rilevante del sostegno finanziario per la conservazione della natura è passata attraverso le organizzazioni non governative, grazie alla loro capacità di accedere a fondi offerti dai programmi dell'UE. 

La legge UE per il monitoraggio delle foreste

Un ulteriore aiuto per le foreste romene potrebbe arrivare dell'Unione europea. Secondo Janez Lenarčič, Commissario europeo per la gestione delle crisi, “con l'aggravarsi della crisi climatica, gli incendi distruttivi continueranno a diventare sempre più frequenti e intensi. L'Europa deve essere preparata a questa nuova e pericolosa realtà.” Una preparazione che passerà anche dai dati: “Stiamo rafforzando le nostre misure di prevenzione e costruendo le capacità di risposta agli incendi. I dati e le analisi del Joint Research Center sono fondamentali in questo sforzo”, sostiene Iliana Ivanova, Commissaria europea per l'innovazione, la ricerca, la cultura, l'istruzione e la gioventù.

Lo scorso 22 novembre la Commissione europea ha avanzato una proposta legislativa che delinea una revisione completa del sistema di monitoraggio delle aree protette in Europa, evidenziando la necessità di adottare un approccio diverso. La proposta, che sottolinea l'inadeguatezza degli strumenti attuali – citando soprattutto le lacune esistenti nei dati –, ha come elemento chiave l'istituzione di un sistema di monitoraggio del territorio più accurato ed efficace. Sfruttando tecnologie avanzate come l'osservazione della Terra tramite satellite e l’analisi dei dati provenienti dal terreno, il nuovo sistema dovrebbe fornire ai decisori informazioni tempestive e precise, facilitando la messa in atto di misure finalizzate a fronteggiare eventuali emergenze.

La proposta, strategicamente allineata con le attuali politiche dell'UE in materia di conservazione ambientale, biodiversità, resilienza climatica, riduzione dei disastri, energia e bioeconomia, stabilisce obiettivi ambiziosi, puntando a potenziare la capacità di valutazione dei rischi e i meccanismi di risposta alle crisi. Se le misure proposte entreranno in vigore, l'UE risulterà un leader mondiale nella gestione forestale fondata sui dati. 

 

Questo materiale è pubblicato nel contesto del progetto FIRE-RES cofinanziato dall’Unione europea. L’Ue non è in alcun modo responsabile delle informazioni o dei punti di vista espressi nel quadro del progetto; la responsabilità sui contenuti è unicamente di OBC Transeuropa. Vai alla pagina FIRE-RES


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