La Federazione europea dei giornalisti (EFJ) e la Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ) condannano la decisione delle autorità russe di chiudere il sindacato russo indipendente dei giornalisti JMWU
In una dichiarazione congiunta, le due organizzazioni esprimono preoccupazione per la repressione di giornalisti e media indipendenti in Russia.
Il 5 luglio, il Tribunale di Mosca ha notificato a JMWU un’azione legale intentata dalla procura per sciogliere l’organizzazione sindacale. La corte ha ordinato al sindacato la sospensione delle proprie attività in attesa di giudizio.
La vicenda inizia l’11 maggio, con la decisione della procura di avviare un’indagine nei confronti del sindacato, al quale venne richiesto di fornire numerosi documenti (tra cui le delibere delle assemblee passate, i dettagli contabili e tutte le pubblicazioni) entro il 16 maggio. In una lettera di risposta, il co-presidente del sindacato Igor Yasin aveva sottolineato la difficoltà a fornire tutta la documentazione richiesta in un tempo così breve, chiedendo di concedere un tempo ragionevole per la raccolta e l’invio dei documenti. Pochi giorni dopo, i rappresentanti del sindacato sono stati convocati per fornire spiegazioni sulle loro attività.
Si arriva così al 5 luglio, quando il Tribunale di Mosca ha notificato la decisione di accogliere la richiesta di sciogliere JMWU e di sospendere le sue attività in attesa di giudizio. La decisione include anche la comunicazione dell’avvio di un procedimento amministrativo nei confronti del sindacato “per la pubblicazione di informazioni false sull’operazione militare speciale condotta nelle repubbliche di Donetsk e Luhansk, intesa a screditare l’uso della forza da parte dell’esercito russo per la protezione degli interessi della Federazione e dei suoi cittadini e preservare la pace internazionale e la sicurezza”. Questa violazione comporterebbe una multa fino a 200.000 rubli (3.100 euro) per i capi dell’organizzazione e fino a mezzo milione di rubli (7.700 euro) per il sindacato.
Aspettando l'udienza preliminare prevista per il 13 luglio, la presidente della Federazione internazionale dei giornalisti Dominique Pradalié ha denunciato l’arbitrarietà del processo.
Le ha fatto eco Maja Sever, la nuova presidente della Federazione europea dei giornalisti: “Condanniamo fermamente questa politica tesa a silenziare la società civile in Russia, e in particolare quelle organizzazioni che difendono il diritto dei cittadini a ricevere un’informazione indipendente”.