Alcuni risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative serbe, tenutesi domenica 3 ottobre. La capitale avrà un sindaco del Partito democratico, mentre il capoluogo della Vojvodina, Novi Sad, avrà una sindaca del Partito radicale
Anche il secondo turno di elezioni per i sindaci delle città serbe ha visto una bassissima affluenza alle urne, ancora meno di quella del primo turno di quindi giorni fa. Nella capitale serba con solo il 32,4% di partecipanti è stato eletto come primo cittadino Nenad Bogdanović, candidato del Partito democratico (DS). Una vittoria di poche lunghezze quella di Bogdanović ottenuta nello scontro finale con il candidato del Partito radicale serbo (SRS) Aleksandar Vučić. Secondo i dati resi noti dal presidente della Commissione elettorale civica Goran Kljajević, Nenad Bogdanović ha ottenuto il 50,19%, ossia 234.513 voti, mentre il suo rivale Vučić il 48,40%, 226.161 voti.
Il nuovo sindaco di Belgrado ha espresso la sua soddisfazione affermando che i belgradesi hanno riconosciuto il lavoro fatto negli scorsi anni dal Partito democratico e ha aggiunto "non ho alcun dubbio sul fatto che nei prossimi quattro anni Belgrado diventerà una vera metropoli e il centro del sud est Europa. Ci sono le possibilità per poterlo fare. Belgrado è Europa e ciò è stato dimostrato in queste elezioni".
Il rivale Aleksandar Vučić, dopo essersi congratulato con il vincitore, ha affermato di essere sicuro "che ci saranno molto presto nuove elezioni, e allora i risultati saranno molto più vantaggiosi" per il suo partito. "Ora si vede che Belgrado appartiene ai cittadini e non ad uno o all'altro dei partiti. Son sicuro che presto si vedrà chiaramente chi deve guidare Belgrado e l'intera Serbia".
Secondo quanto riportato da B92, il direttore dell'agenzia di sondaggi Strategic marketing, Srdjan Bogosaljević, ha detto che la lieve differenza di voti testimonia il fatto che il DS e l'SRS sono i maggiori partiti in Serbia e a questi partiti va la maggioranza dei voti. "È evidente che si annuncia una divisione in due opzioni, radicali e democratici. Lo si vede anche dalla popolarità dei leader, perché per adesso dietro Boris Tadić, presidente del DS, c'è Toma Nikolić, vice presidente del SRS, e non Vojislav Koštunica, leader del Partito democratico della Serbia", e premier in carica.
A Novi Sad, capoluogo della Vojvodina e seconda città per importanza della Serbia, la sfida tra democratici e radicali è andata a favore di questi ultimi, anche se per una manciata di voti. Maja Gojković, futura sindaca di Novi Sad ha battuto Slobodan Novaković con il 49,97% contro il 49,19 del secondo. L'affluenza a Novi Sad è stata del 45,3% degli elettori.
Il nuovo sindaco di Niš sarà Smiljko Kostić, candidato del partito Nova Srbija, che ha ottenuto il 62,6% di voti, davanti al candidato del DS Goran Ćirić (35,8%). Secondo quanto riportato da B92, Smiljko Kostić è noto al pubblico per essere stato a lungo il direttore della DIN (Industria del tabacco di Niš). Durante il governo di Slobodan Milošević, nel novembre del 1999, fu condannato a sei anni di carcere per malversazioni, scarcerato nel novembre del 2000 quando salì al potere la coalizione DOS.
A Kragujevac il nuovo sindaco eletto domenica è Veroljub Stevanović, candidato della coalizione "Zajedno za Kragujevac" (Insieme per Kragujevac), il quale ha ottenuto 73,88% di voti, battendo il candidato del Partito democratico, Dragutin Radosavljević (26%).
vedi anche:
Bassa affluenza alle elezioni in Serbia
Elezioni amministrative in Serbia
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