Lo scrittore Marko Vidojković costretto a lasciare la Serbia

6 marzo 2023

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Oltre 30 minacce di morte, un record tra i giornalisti e scrittori serbi, hanno costretto Marko Vidojković e sua moglie a lasciare il paese per evidenti motivi di sicurezza.

"Ci siamo trasferiti all'inizio di febbraio, dieci giorni dopo che il PEN [l’Associazione internazionale degli scrittori] ha pubblicato un comunicato in cui esprimeva preoccupazione per le minacce di morte che ho ricevuto negli ultimi anni, che non hanno avuto alcun epilogo giudiziario, e per la situazione insopportabile in cui ci troviamo io e mia moglie”, ha riferito lo scrittore e giornalista serbo al portale Nova.

Marko Vidojković è uno degli scrittori più conosciuti in Serbia, e per niente tradotti in Italia. Autore di best seller come Kandže (Artigli), descrizione romanzata delle proteste studentesche belgradesi del 1996-97. È editorialista per vari quotidiani e portali (Danas, Buka, ecc.). È autore e conduttore insieme a Nenad Kulačin della video trasmissione “Dobar, loš, zao ” [Il buono, il brutto, il cattivo] con la quale affronta temi politici e di attualità, ma anche questioni come ad esempio i crimini di guerra commessi a Srebrenica. Temi scomodi che hanno finito per esporre lui e la sua famiglia a minacce di morte. Noto per la sua irriverenza, è sempre stato un aperto critico del potere, sia nel periodo del Partito democratico sia ora con Vučić.

"In Serbia è un inferno. Scrivo un commento per Danas, faccio il podcast per “Dobar, loš, zao” e per tutto il tempo sono sotto una pressione di cui non sono nemmeno consapevole. È solo da quando sono qui che ho capito quanto sono stordito dal vivere in Serbia. Lavoro principalmente via Skype, a volte vengo in Serbia per un giorno e registro lo spettacolo in studio. In questo momento, era importante per me e mia moglie metterci al riparo, vivere il più normalmente possibile, cosa succederà dopo non lo so", dice Vidojković.

Il Centro internazionale PEN ha inviato una lettera a Veran Matić, presidente della Commissione per le indagini sugli omicidi di giornalisti e membro del gruppo di lavoro per la protezione e la sicurezza dei giornalisti in Serbia, affermando che si aspettano il suo aiuto, "affinché le autorità serbe considerino il caso di Vidojković con la dovuta attenzione, trovino gli autori delle minacce e garantiscano la sicurezza dello scrittore".