Ventennale Srebrenica, fiaccolata a Belgrado

14 luglio 2015

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Lo aveva previsto l'organizzatore Dušan Mašić, che la mancata autorizzazione avrebbe potuto pregiudicare la manifestazione #sedamhiljada prevista per l'11 luglio davanti al Parlamento di Belgrado. Così è stato, ma gli attivisti non hanno rinunciato a far sentire la propria voce scrive Marija Ristic per BIRN

Lo scorso aprile Dušan Mašić aveva lanciato su twitter l’idea di radunare in maniera simbolica 7000 persone, che si sarebbero sdraiate l'11 luglio davanti al Parlamento serbo per ricordare le vittime del genocidio di Srebrenica. Alcune organizzazioni di estrema destra, a fianco dei membri del Partito radicale Serbo di Vojislav Šešelj avevano risposto annunciando contro-manifestazioni.

L'iniziativa #sedamhiljada (#settemila) è stata quindi annullata in seguito al divieto di tenere manifestazioni in occasione del ventesimo anniversario di Srebrenica. Nel comunicare le ragioni di questa interdizione, il ministro dell'interno serbo Nebojša Stefanović ha citato timori di reazioni da parte dell'estrema destra e la necessità di garantire la sicurezza in tutto il paese.

Nonostante il divieto, circa 200 belgradesi si sono comunque riuniti venerdì sera di fronte al Parlamento per una fiaccolata in memoria delle vittime. Le candele sono state accese e collocate a fianco di fogli con numeri, a rappresentare le vittime delle forze armate serbo bosniache.

Nei pressi dell'edificio si sono fatti vedere anche alcuni gruppi nazionalisti guidati da Vojislav Šešelj, intonando inni nazionalisti e mostrando striscioni con la scritta: "Smettetela di mentire su Srebrenica". L'intervento delle forze dell'ordine ha impedito che i due gruppi di manifestanti entrassero in contatto, ed entrambe le manifestazioni si sono concluse attorno alla mezzanotte.