Il giornalista ucraino-bielorusso è morto a seguito dell'esplosione dell'auto su cui viaggiava. Il ritrovamento di un ordigno tra i rottami avvalla l'ipotesi di omicidio premeditato
Pavel Sheremet, noto giornalista ucraino-bielorusso, ha perso la vita in un'esplosione d'auto a Kiev la mattina del 20 luglio. La vettura è esplosa verso le 7,45 nel centro della capitale Ucraina. I media locali riferiscono che il veicolo sul quale viaggiava era di proprietà del suo datore di lavoro Alyona Pritula, direttrice del giornale Ukrainska Pravda. Tra le macerie dell'auto è stato trovato un ordigno, confermando l'ipotesi che si tratterebbe di omicidio premeditato. A diffondere la notizia è stato lo stesso Ukrainska Pravda, giornale per il quale Sheremet lavorava.
Pavel Sheremet, durante la sua carriera di giornalista, ha subito ogni tipo immaginabile di molestie e pressioni per la sua lotta contro l'autoritarismo in Bielorussia. Allo stesso tempo è diventato una figura popolare e simbolo di coraggio per la sua voglia di non arrendersi difronte ai tentativi del presidente Aleksander Lukashenko di sopprimere i media indipendenti e la libertà di stampa imbavagliando così l'opposizione interna.
Ha ricevuto diversi premi per il suo lavoro, tra cui nel 1998 l'International Press Freedom Awards gli ha assegnato il primo premio per il giornalismo internazionale, premio che Sheremet
non ha potuto ricevere di persona, vista la restrizione sui viaggi che il governo bielorusso gli aveva imposto. Nel 2002 ha vinto il premio dell'OSCE “Giornalismo e Democrazia” per aver promosso, attraverso il suo lavoro, i principi dell'OSCE in materia di diritti umani, democrazia e libertà di stampa, denunciando la mancanza di libertà d'espressione in Bielorussia e le diverse violazioni dei diritti umani, tra cui le sparizioni di oppositori politici e giornalisti.
Immediata la reazione di Dunja Mijatović, rappresentante dell'OSCE media freedom: "Oggi abbiamo perso un giornalista di primo piano, le mie sincere condoglianze alla famiglia di Sheremet, ai suoi colleghi e amici". Mijatović ha inoltre precisato che "l'orrendo incidente di questa mattina ricorda a tutti noi che la situazione relativa alla sicurezza dei giornalisti in Ucraina deve essere affrontata in modo efficace e tempestivo".
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto