Osce e Consiglio d'Europa denunciano il deterioramento della libertà di stampa in Ucraina, ricordando il caso del giornalista Nikolay Semena, agli arresti domiciliari da mesi
"L'accesso alle informazioni, la pluralità di opinioni e la sicurezza dei giornalisti continuano ad essere colpite in teatri di crisi. Come nel caso della Crimea, si assiste ad un continuo deterioramento della libertà di espressione e della libertà di stampa in tutti i territori del paese colpite dal conflitto". Lo ha dichiarato Dunja Mijatović, Rappresentante dell’Osce per la libertà dei media, nel comunicato stampa diramato lo scorso 24 gennaio dopo aver ricevuto l'ultimo rapporto del capo della missione speciale di monitoraggio dell'OSCE in Ucraina, Ertugrul Apakan.
Viene inoltre ricordato il caso del giornalista freelance Nikolay Semena che il 20 gennaio ha ricevuto l'atto di citazione in giudizio con l'accusa di "separatismo e violazione dell'integrità territoriale della Federazione Russa", come riporta "Crimea Realities" (Krym.Realii) testata multilingue della rete Radio Free Europe per cui Semena collaborava. Le accuse a lui imputate prevedono una condanna fino a 5 anni di carcere.
Nikolay Semena non può più lavorare dal 19 aprile del 2016, giorno in cui agenti del Servizio di sicurezza federale di Mosca (FSB) hanno fatto irruzione nella sua abitazione a Simferopol' per una perquisizione che ha portato alla confisca del suo computer e di altra attrezzatura di lavoro, oltre al fermo di Semena per alcune ore. In seguito è stato sottoposto agli arresti domiciliari perché sospettato di aver “attentato di all'integrità territoriale della Federazione russa” con i suoi articoli sulla situazione in Crimea, territorio annesso alla Federazione russa dal marzo 2014.
Secondo quanto riporta la piattaforma on-line del Consiglio d'Europa a difesa dei giornalisti, lo stesso giorno il procuratore generale Natal’ja Vladimirovna Poklonskaja ha chiesto alle autorità russe anche l'oscuramento di "Crimea Realities”, con l'accusa di aver pubblicato materiale “che getta discredito sulle azioni della Federazione russa sul territorio della Crimea, incita all'odio inter-etnico, e invita all'estremismo”. Da allora il sito è stato oscurato più volte.
A Nikolay Semena non è più stato concesso di lasciare Simferopol', nemmeno quando è stato lanciato un appello dalle Federazioni Internazionale ed Europea (EFJ ed IFJ) affinché gli venisse concesso di recarsi a Kyev per urgenti cure specialistiche. Gli è stato anche negato il permesso di recarsi a Bruxelles il 28 novembre 2016 per ritirare il “Premio giornalistico Pavel Sheremet” assegnatogli dall'EaP CSF (Eastern Partnership Civil Society Forum). Emil Kurbedinov, avvocato di Semena, ha definito i capi d'accusa che pendono sul proprio cliente come senza fondamento.
La situazione della libertà di stampa in Ucraina è stato tema di dibattito in sede di Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa il 24 gennaio scorso, seduta dedicata alle situazione della libertà di stampa in Europa e che ha portato all'adozione della Risoluzione 2141 “Attacks against journalists and media freedom in Europe”.
Questa pubblicazione è stata prodotta nell'ambito del progetto European Centre for Press and Media Freedom, cofinanziato dalla Commissione europea. La responsabilità sui contenuti di questa pubblicazione è di Osservatorio Balcani e Caucaso e non riflette in alcun modo l'opinione dell'Unione Europea. Vai alla pagina del progetto