Addio Massimo Bonfatti

4 settembre 2020

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Per un malore improvviso è morto martedì scorso Massimo Bonfatti, fondatore dell’organizzazione di volontariato Mondo in Cammino che dal 2005 si adopera per la riconciliazione interetnica nel Caucaso del Nord e per le battaglie anti-nucleari dopo la tragedia di Chernobyl.

Il percorso di Massimo nel mondo del volontariato ha caratterizzato tutta la sua vita. Negli anni ‘90 si dedica alle popolazioni toccate dal conflitto in ex Jugoslavia svolgendo alcune missioni in Bosnia Erzegovina.

Nel 1998 fondando il Progetto Humus , si spende per l’intervento di radioprotezione in campo agronomico e culturale nei territori contaminati dall’incidente di Chernobyl, nel 2003 il progetto diventa anche un sito web, punto di riferimento per notizie attinenti a Chernobyl e il nucleare.

Nel 2005, dopo la tragedia di Beslan, dà l’avvio al Progetto Kavkas . Diventerà un laboratorio per sperimentare la pace e la nonviolenza, con lo scopo di creare buone prassi per una più diffusa pacificazione e coesistenza.

I due progetti confluiscono infine nell’associazione Mondo in cammino che incessantemente continua le sue attività in Bielorussia, Ucraina e in Caucaso, a favore delle persone più vulnerabili, in particolare donne e bambini.

Il suo ultimo post su Facebook, il giorno prima di lasciarci, è dedicato al ricordo della strage di Beslan con il libro “Beslan. Nessun indagato” dal lui curato e scritto da Ella Kesaeva, dell'Associazione “Voci di Beslan”.

Scrive Massimo: “Per me, personalmente, Beslan ha aperto gli occhi su una realtà che - dopo l’accoglienza dei bambini ostaggio, quella interetnica del Prigorodni (bambini di etnia osseta, inguscia e cecena e religione cristiana e musulmana), quella dei bambini vittime di mina, e dopo due progetti in Italia e due locali (campi estivi sulle montagne del Caucaso) di riconciliazione interetnica ed interreligiosa - richiede di non smettere perché solo l’antidoto culturale messo in atto e solo se riuscirà a continuare, potrà, in un tempo che i miei occhi non vedranno, essere il fermento per una realtà veramente pacificata.”

Noi di OBC Transeuropa/CCI cercheremo di fare tesoro degli insegnamenti di Massimo, lo ricorderemo sempre con ammirazione e affetto e in questo momento siamo vicini al dolore dei suoi famigliari.