Balcani occidentali e allargamento Ue nell'epoca post Covid-19
26 maggio 2021
La pandemia Covid-19 sta impattando in maniera significativa sulla stabilità della regione e sul programma di allargamento dell’Unione Europea. Questo è quello che sostengono gli esperti del Weimar Plus Working Group che anche quest’anno si sono riuniti per fare il punto sulla situazione socio-economica e politica nei Balcani occidentali.
Sempre meno Europa e sempre più nazionalismo. Questo potrebbe essere il riassunto della ricerca presentata ad aprile 2021 dal Weimar Plus Working Group. I Balcani occidentali sono stati duramente colpiti dalla pandemia a causa della loro già debole economia e di un sistema sanitario non all'avanguardia. Lockdown e restrizioni hanno fatto il resto; secondo le stime della Banca mondiale la crescita nella regione si è contratta del -4.5% nel 2020. Fra i sei paesi aspiranti membri chi ha sofferto di più nel 2020 è stato il Montenegro, con una contrazione interna del PIL pari al -14.5%.
Chiusura dei confini, disoccupazione in salita, tensioni sociali, sono elementi che influiscono negativamente sulla già precaria stabilità dei Balcani occidentali, in cui democrazie fragili e deboli mercati economici potrebbero presto lasciare spazio a nuove forme di governo, ispirate al populismo e al nazionalismo, lontane dall'ideale europeo.
Si fa quindi necessaria, secondo il Weimar Plus Working Group, una revisione del modello di allargamento che renda l'UE più incisiva nella risoluzione dei numerosi problemi regionali. Seppur la maggioranza dei cittadini degli stati dei Balcani supportino ancora l'ingresso del loro paese nell'Unione Europea, sarà difficile mantenere i consensi dell'epoca pre-covid. Bruxelles ha accumulato l'ennesimo ritardo consegnando le prime dosi di vaccino ai Balcani occidentali nel marzo 2021, mentre Russia e Cina, grazie ad accordi bilaterali, avevano iniziato a consegnare vaccini già dal mese di gennaio.
L'analisi condotta dal Weimar Plus Working Group propone una revisione della politica di allargamento che, attraverso azioni coerenti e comuni intraprese da istituzioni europee e stati membri, possa rafforzare la democrazia nella regione e possa contenere eventuali derive autoritarie. Processi step-by-step per l'integrazione, maggiore comunicazione con i cittadini, dialogo diretto con la società civile sono solo alcune delle proposte del gruppo di lavoro.
L'elaborato completo è disponibile al seguente link .