Dopo l'invasione voluta da Putin, la Grecia ha mostrato solidarietà sia all'Ucraina che ai numerosi rifugiati arrivati dal paese in guerra. Non mancano però preoccupazioni sulle possibili ricadute della rottura con la Russia, che con la Grecia vanta lunghe e solide relazioni
Il primo ministro sloveno, lo scorso martedì, ha incontrato a Kiev il presidente ucraino Zelensky. In Slovenia l'aggressione russa ricorda il 1991: ma è in generale in tutta l'Europa orientale che gli echi della guerra risuonano - più che altrove - sinistri
La digitalizzazione e l’innovazione tecnologica sono la chiave per lo sviluppo dell’industria marittima europea. I servizi digitali per la comunicazione di dati e informazioni sono sempre più essenziali per garantire una navigazione più sicura e sostenibile nelle acque europee
In Serbia il prossimo 3 aprile si vota per le presidenziali, politiche e per le amministrative in alcuni comuni del paese. La campagna elettorale si svolge all'ombra della guerra in Ucraina e con condizioni di disparità tra i concorrenti dettate dal governo del presidente serbo Aleksandar Vučić
Mentre in Russia gli effetti della guerra si fanno sentire e le maglie del regime putiniano si stringono, centinaia di russi cercano di uscire dal paese. In molti sono diretti verso la Georgia, la quale però non vede di buon occhio un aumento della popolazione russa
La città portuale di Mykolaiv si trova su una direttrice strategica per l'avanzata russa verso nord. Le persone cercano di sopravvivere anche con l'ironia alla guerra, così tra i canti di una band di nonnine, una battuta e una partita a scacchi, si cerca di mantenere alto il morale
Ci sarà un dopo anche in questo drammatico conflitto causato dell'aggressione della Russia all'Ucraina. E, per Paolo Bergamaschi, ex funzionario del Parlamento europeo, sarà caratterizzato da una nuova e duratura divisione in Europa
Il sentimento di doppia appartenenza sta diventando un dilemma per molte famiglie ucraine che, pur amando il loro paese, hanno legami di parentela, amicizia e culturali con la nazione che li ha invasi
Un'intensa conversazione sulla tragedia in atto in Ucraina tra Michele Nardelli, tra i fondatori di OBC Transeuropa e Francesco Prezzi, insegnante e storico venuto a mancare negli scorsi giorni
Quanti sono i ceceni inviati a dare manforte all'aggressione di Putin dell'Ucraina? E perché il presidente ceceno Kadyrov si sta esponendo così direttamente in questo conflitto? Un'analisi
Le voci, stanche e scoraggiate, delle persone che ogni sera si raccolgono nel bunker della chiesa ortodossa di Yuzhnoukrainsk. Nato per proteggere la popolazione da un incidente al reattore dalla vicina centrale nucleare, oggi ospita chi teme l'attacco russo
Sono numerosi i progetti europei in Romania che mirano a sviluppare le infrastrutture e competenze digitali. Tra questi RO-NET, per dare accesso alla banda larga nelle aree svantaggiate della Romania
"Affinché l’umanità sopravviva è necessario abbandonare la ristretta logica del nazionalismo e dello stato-nazione, perché l’unico futuro possibile è un futuro transnazionale" intervista al filosofo e attivista croato Srećko Horvat
Situata nel sud-ovest dell'Ucraina, 40 km dal confine con la Romania, nel cuore della Bucovina, la città di Chernivtsi è divenuta un centro di smistamento per gli aiuti umanitari e per il transito dei rifugiati. In questa zona, finora risparmiata dai combattimenti, la mobilitazione è ovunque
Escluso il rischio di rilasci radioattivi da Chernobyl, quello che preoccupa è l’aumento di radioattività dovuto ai continui movimenti delle truppe russe all’interno della Zona di esclusione e le condizioni dei lavoratori nella centrale. Un quadro sulla situazione anche nelle centrali di Zaporizhzhie e Yuzhnoukrainsk
Ieri ai cancelli d'entrata della centrale nucleare di Yuzhnoukrainsk c’era un cartello che celebrava la festa dell’8 marzo con la frase "L’Ucraina vincerà. La vita vincerà". La preoccupazione nella città però continua ad aumentare
Tanti silenzi ed una posizione molto scomoda. In Armenia sono stanziati più di 10.000 soldati russi e questo condiziona la posizione ufficiale di Yerevan e quella dei suoi cittadini in merito alla guerra in Ucraina
Il 10 aprile si vota per la presidenza dell’Ossezia del Sud. La piccola repubblica secessionista georgiana si è dichiarata indipendente nei primi anni ’90 ed è stata riconosciuta come stato indipendente da Mosca e un pugno di altri stati dopo la guerra russa georgiana del 2008. Un voto che sarà all’ombra di tutti i fantasmi dell’aggressione all’Ucraina
Aleksandr V. è originario del Donbass. Sino al 24 febbraio lavorava a Kiev, nell’ambito di progetti di cooperazione e sviluppo. In questi giorni siamo riusciti a raccogliere le sue impressioni su quanto sta avvenendo