Il 24 febbraio 2007, presso il Comune di Brindisi, si è tenuto un incontro tra il sindaco della città e una delegazione istituzionale del Montenegro. La visita ha avuto lo scopo di favorire la creazione di accordi internazionali e valutare opportunità di investimento nell'area balcanica
Fonte: Comune di Brindisi
Lo scorso 24 febbraio, nella Sala Giunta di Palazzo di Città, una delegazione del Governo della Repubblica del Montenegro - accompagnata dall'on. Marcello Vernola - ha incontrato il sindaco Domenico Mennitti. All'incontro erano presenti anche il vice sindaco di Brindisi Paolo Chiantera, il presidente di Confindustria Brindisi, Massimo Ferrarese ed il consigliere regionale, Marcello Rollo. La delegazione montenegrina, invece, era composta dal Vice Primo Ministro, Vujica Lazovic, dal Ministro del Turismo e della Protezione Ambientale, Pedrag Nenezic, dal consigliere delegato al settore energetico del Ministro dell'Economia, Miodrag Canovic, dal consigliere del Primo Ministro, Milomir Mjialievic e dal sindaco di Pogdorica Miomir Mugosa.
La visita era finalizzata a favorire la creazione di accordi internazionali ed a valutare opportunità di investimento da parte delle imprese brindisine nei paesi frontalieri del Mediterraneo. Nel corso del suo intervento introduttivo, il sindaco Mennitti ha affermato che "la Puglia in generale e Brindisi in particolare - così vicine ai Balcani per motivi geografici, storici e politici - ha il compito di accompagnare il più possibile i processi di europeizzazione dell'area. Conosco molto bene - ha proseguito il primo cittadino - i problemi dell'integrazione e sono certo che in questo caso il processo avverrà in maniera molto rapida. Per quanto ci riguarda, siamo disponibili a creare ed a realizzare possibilità concrete ed immediate di collaborazione con il Montenegro".
"Il Montenegro - ha affermato l'on. Vernola - si è reso indipendente, tramite un referendum, nello scorso mese di giugno. Sono già state avviate le procedure per l'associazione del Paese all'Unione Europea che ci auguriamo di poter perfezionare all'inizio del mese di aprile. Ritengo che il Montenegro sia saldamente sui binari europei e che abbia un governo in grado, nel prossimo futuro, di intraprendere tutte le azioni necessarie per portare il Paese all'integrazione euroatlantica. Ma sono ancora più convinto che, grazie al rilancio del porto di Bar, ci siano grandi opportunità di scambio tra gli imprenditori pugliesi e quelli montenegrini. A partire da quest'anno, l'Unione Europea stanzierà annualmente 30 milioni di euro destinati al Montenegro, grazie ai quali il Paese balcanico potrà firmare accordi di collaborazione per aderire a tutti i programmi comunitari".
Il Vice Primo Ministro, Vujica Lazovic - dopo aver ringraziato il sindaco e la città di Brindisi in generale per l'accoglienza destinata alla sua delegazione - ha ripercorso i passaggi che hanno portato il Montenegro all'indipendenza, evidenziano che "oggi il nostro Paese va avanti a passi da gigante" e che "dopo aver attraversato un periodo molto difficile a causa della guerra (che pure non ha colpito il nostro territorio n.d.r.), ci ritroviamo con un'economia molto solida. Basti pensare - ha proseguito il vice primo ministro - che, per la prima volta nella storia del Montenegro, abbiamo un eccesso di budget. Le persone che vedete qui e che compongono la delegazione montenegrina sono i rappresentanti del primo governo del Montenegro indipendente, i quali hanno il compito di aprire una nuova pagina della storia del Montenegro e della sua integrazione".
Soddisfazione anche da parte del presidente di Confindustria Massimo Ferrarese. "Si tratta - ha detto - di un'importante occasione per siglare accordi e per avviare concrete opportunità di business in un territorio che, per entrare nell'Unione Europea, ha bisogno di intraprendere processi di sviluppo economico integrato. Dal turismo all'ambiente, dall'energia al tessile, dall'edilizia alle infrastrutture, sino ai trasporti, sono enormi gli spazi di cooperazione in un paese come il Montenegro che vuole entrare a far parte, a pieno titolo, del sistema economico europeo".