L'Euroregione adriatica, organizzazione senza fini di lucro che vede il coinvolgimento di sette regioni italiane, ora risiede anche a Bruxelles. Inaugurata l'11 giugno scorso la sua sede europea
Fonte: AGI News
"Quando l'anno scorso inaugurammo questa sede di rappresentanza affermammo che essa concretizzava un importante obiettivo di visibilità a cui, però, doveva necessariamente seguire una nostra autonoma e decisa capacità di riempirla di contenuti e di dinamismo ideativo, programmatico e realizzativo. Oggi con l'apertura della sede ufficiale istituzionale dell'Euroregione Adriatica raccogliamo i frutti di un duplice lavoro di apertura del Molise all'esterno e di testimonianza del suo dinamismo all'interno del contesto adriatico, europeo e mediterraneo ".
Lo ha detto il presidente della Regione Molise, Michele Iorio aprendo i lavori della conferenza dal titolo "Euroregione Adriatica: un contributo all'integrazione Europea" tenutosi nella mattinata dell'11 giugno scorso nella sede istituzionale del Molise a Bruxelles. L'iniziativa ha rappresentato anche l'apertura dell'associazione territoriale a Bruxelles, che da oggi avrà "casa" stabile proprio nella sede del Molise.
All'incontro erano presenti il presidente dell'Istria e dell'Euroregione Adriatica Ivan Jakovcic e i rappresentanti delle 22 istituzioni che compongono il nuovo soggetto interregionale adriatico. Iorio, nella sua veste di padrone di casa e di vicepresidente dell'Euroregione, ha ricordato l'importanza nel contesto internazionale di questo nuovo soggetto istituzionale che raccoglie nel suo interno 6 stati diversi che affacciano sull'Adriatico (Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia Erezegovina, Montenegro e Albania) oltre a 16 soggetti di vario livello tra cui le regioni, le province e molte autonomie comunali trasfrontaliere.
"Un'iniziativa - ha continuato il presidente del Molise e vicepresidente dell'Euroregione - che ha mosso i primi passi proprio in Molise, a Termoli, nel 2004 e che oggi taglia un importante traguardo di realizzazione di una rete interistituzionale e territoriale tra stati, regioni e autonomie locali che fino a pochissimi anni fa erano talmente divisi da dover vivere il dramma di un conflitto bellico. Si capisce dunque chiaramente la portata di questo progetto che non solo ha messo intorno ad un tavolo ex "nemici", ma che ha immaginato uno sviluppo sostenibile comune, condiviso e lungimirante in un'ottica di democrazia, di libertà e di pace". L'Ea infatti ha come obiettivi la promozione della pace, della stabilità, della copesione economica e sociale nei territori dell'area adriatica, attraverso la codivisione di percorsi di sviluppo sostenibile. Persegue inoltre l'obiettivo di sostenere l'integrazione di tutti gli stati adriatici nell'Unione europea.
Iorio, infine, ha sottolineato con forza che l'Euroregione sarà "anche un mezzo per rilanciare, sia all'interno dell'Europa, che nel più ampio contesto internazionale, una nuova politica di coesione mediterranea che riporti questa parte del mondo a svolgere quel ruolo economico e culturale che ha storicamente esercitato ponendosi in evidenza per la capacità di dar vita a civiltà, a culture e a religioni che hanno fatto crescere ed evolvere l'intera umanità".
Si veda anche il sito dell'Euroregione adriatica in lingua italiana, inglese e croata.