"Un buco nero inaccettabile". Così il sottosegretario agli Esteri Famiano Crucianelli riferendosi a un futuro che continuasse a escludere i Balcani dall'Unione Europea. Il suo intervento ha aperto il seminario finale di "Seenet", programma di cooperazione decentrata che ha collegato la Toscana con il Sudest europeo
Fonte: Regione Toscana
"Seenet" è un programma di cooperazione con i Balcani che in tre anni ha fatto nascere una rete fra 30 soggetti toscani (enti locali, aziende pubbliche, organismi privati) e 21 enti locali di cinque paesi del Sudest europeo (Albania, Bosnia Erzegovina, Croazia, Macedonia, Serbia) con quattro milioni di euro di finanziamento e 27 progetti realizzati. "Esperienza splendida - è il commento di Crucianelli - così come sono da sostenere quelle iniziative di cooperazione capaci di coinvolgere le istituzioni locali, motore dello sviluppo".
Lunedì 26 giugno a Firenze, l'assessore alla Cooperazione della Toscana Massimo Toschi ha introdotto i lavori iniziati con i saluti del presidente Claudio Martini ("Auspico che una rete così sapientemente costruita non si disperda ma possa proseguire, alla vigilia del nuovo ciclo dei fondi strutturali europei, per tagliare ulteriori traguardi") e del presidente della Regione Istria Ivan Jakovcic ("Quando, nel 2000, ci vedemmo qui a Firenze per la prima volta, nel sud est d'Europa si respirava l'odore della guerra, del sangue, dell'odio: oggi l'atmosfera è diversa e anche i tanti progetti realizzati con Seenet aiutano ad aprire porte e finestre per un auspicato ingresso dei Balcani nell'Unione Europea"). Avviata nel 2003, Seenet è una delle principali iniziative di cooperazione decentrata nell'area Balcanica: è stata promossa da Regione Toscana, con il sostegno del ministero Affari Esteri, e da due ong (Ucodep e Cospe) responsabili del segretariato operativo.
Sei le sedi: Firenze, Pola (Croazia), Belgrado (Serbia), Sarajevo e Mostar (Bosnia-Erzegovina), Skopje (Macedonia). 50 i seminari organizzati sui temi dello sviluppo economico locale e dei servizi pubblici locali. Unico il filo conduttore: stimolare il dialogo fra enti locali, cittadini, categorie professionali. "Un approccio innovativo - ha commentato Martini - in un processo che riguarda la costruzione della democrazia dal basso". Roberto Barbieri e Fabrizio Coticchia, direttore Seenet e docente al Sant'Anna di Pisa, hanno analizzato le cose realizzate evidenziandone elementi di interesse e di criticità. Alcuni esempi: un nuovo museo a Mostar per i beni archeologici, un centro di sostegno per lo sviluppo di piccole e medie imprese a Nis, un numero verde per gestire le comunicazioni fra cittadini e aziende municipalizzate di acqua e rifiuti nella stessa città, la fognatura principale di Pec, il progetto per la discarica di Scutari, un portale web sul turismo di Skopje, l'educazione alla raccolta differenziata dei rifiuti per i bambini di Sarajevo, un piano per lo sviluppo rurale del cantone di Sarajevo, un incubatore per nuove aziende nel comune di Tuzla, una banca dati su flora e fauna dell'Herzegovina, un ufficio per promuovere il miele di Trebinje.