Questo dossier esplora le mobilitazioni della società civile europea contro la guerra di Israele in Medio Oriente e analizza i legami storici e attuali tra i Balcani e la Palestina Un'analisi che guarda al passato e al presente, con un occhio alla solidarietà internazionale
Il 26 ottobre, la Georgia torna alle urne. Si tratta di un'elezione cruciale per il futuro percorso europeo della Georgia e un importante banco di prova per la tenuta della democrazia nel paese
Una serie di dieci puntate per raccontare il Donbas dal punto di vista della popolazione locale, di chi ci ha abitato e se ne è andato altrove in Ucraina o in Europa. Con le loro opinioni e posizioni fortemente anti-Cremlino, ma mai acriticamente a supporto dei governi ucraini
Il 16 ottobre 2023, nell’ambito del progetto Media Freedom Rapid Response – MFRR e con il supporto della Coalition Against SLAPPs in Europe – CASE, Osservatorio Balcani Caucaso Transeuropa – OBCT ed ARTICLE 19 Europe hanno co-organizzato il primo evento pubblico del gruppo di lavoro CASE Italia dedicato al contrasto alle SLAPP, alias azioni temerarie.. In questo dossier sono raccolti tutti i materiali
As part of the Media Freedom Rapid Response project, OBCT organised on 17 October 2023 an international conference aimed at unpacking the nexus between rule of law, media and democracy. In this dossier all the materials and video recordings
Nel 1993 cinque volontari italiani di Brescia e Cremona - Guido Puletti, Sergio Lana, Fabio Moreni, Agostino Zanotti e Christian Penocchio - partirono con un convoglio umanitario destinato alla popolazione di Zavidovići, Bosnia centrale. Il convoglio fu attaccato da una brigata dell’esercito guidata da Hanefija Prijić, detto Paraga. Moreni, Lana e Puletti vennero uccisi, mentre Zanotti e Pennocchio scapparono nei boschi e si salvarono. Paraga fu condannato, prima in Bosnia e poi in Italia. Dal 2013 vi è una lapide sul luogo dell’eccidio, ogni anno vengono ricordati a Brescia e la cooperazione tra i due territori prosegue.
Il 14 maggio circa 64 milioni di cittadini turchi sono chiamati alle urne per le cruciali elezioni parlamentari e presidenziali. Tra i quattro candidati alla carica di presidente, i due più importanti sono Recep Tayyip Erdoğan, che guida il paese da due decenni, e Kemal Kılıçdaroğlu, il candidato della principale alleanza di opposizione conosciuta come "Alleanza della Nazione". Nonostante il generale scontento riguardo alla situazione politica ed economica attuale del paese, i sondaggi suggeriscono una competizione accesa tra i leader dei due schieramenti, rendendo le elezioni altamente incerte fino all’ultimo. Analisi sondaggi e interviste in questo dossier
Un racconto epistolare di un viaggio nell'isola di Minosse, fatto con i bus di linea, ma anche a piedi e in bicicletta dialogando con le persone e con preziosi suggerimenti bibliografici
Da anni nell’est dell’Ucraina si combatte un conflitto, nel cuore dell’Europa. In queste settimane la situazione è degenerata sino alla drammatica invasione delle truppe di Mosca del territorio ucraino. In questo dossier le voci di chi si attiva contro la guerra; le analisi su quanto sta accadendo; gli sguardi dagli altri paesi dell’area e l’attualità
La pandemia da Covid-19 ha messo in ginocchio i sistemi sanitari di tutto il mondo, colpendo soprattutto le fasce più anziane della popolazione. Ma nei Balcani, la crisi economica e sociale che ne è conseguita ha avuto effetti spesso sconvolgenti – e difficili da ignorare – anche sui giovani. In questo dossier, realizzato con il sostegno di Central European Initiative - Executive Secretariat , tracciamo un bilancio del primo anno e mezzo di pandemia ed esploriamo gli scenari di ripresa post-Covid per i giovani dell’Europa centrale e sudorientale.
In questi anni la Cina nei Balcani occidentali ha finanziato progetti infrastrutturali, soprattutto nei settori dei trasporti e dell’energia. I prestiti concessi dalla Cina suscitano però sempre maggiore attenzione a causa delle conseguenze geopolitiche ed economiche che portano con sé. A quasi 10 anni dal primo forum 17+1 che ha avvicinato diplomaticamente Pechino con i paesi dell’Europa sud-orientale approfondiamo in questo dossier la crescente influenza economica e politica di Pechino nell’area balcanica.
Si parla ormai spesso di divario di genere, rappresentanza, violenza sulle donne. Purtroppo mai abbastanza. E’ nel quotidiano di ciascuno di noi che va mantenuto uno sguardo fortemente critico sulla nostra società e su come ciascuno abbia o no pari diritti e possibilità. Cerchiamo anche noi di OBCT di farlo. In questa pagina speciale i nostri articoli e approfondimenti pubblicati nella settimana dell'8 marzo.
Il conflitto esploso nel settembre 2020 tra Armenia e Azerbaijan per il controllo del Nagorno Karabakh si è concluso il 9 novembre con un accordo di cessate il fuoco che ha ridisegnato i confini nel Caucaso del Sud. Ora è necessario trovare un equilibrio per questa martoriata regione. Le risposte della società civile e della politica internazionale in questo dossier
Grande Padre è un progetto nato dall'incontro tra gli sguardi sull'Albania del giornalista Christian Elia e della fotografa Camilla De Maffei. Offre spunti di riflessione su quanto resta degli anni del regime nei comportamenti, nella quotidianità, nella memoria degli albanesi.
Dubbi, polemiche, ritardi. Le campagne vaccinali contro il Covid-19 nei Balcani occidentali hanno preso avvio inizialmente solo in Serbia ed Albania. Tutti i paesi dell’area rischiano di accumulare pericolosi ritardi, nonostante alcune iniziative di supporto promosse dall’Unione europea. Il quadro paese per paese e complessivo in un nostro dossier
La Commissione europea con il Green New Deal lanciato nel 2019 si è data tra le priorità la lotta al riscaldamento globale. Per farlo si ritiene cruciale superare i combustibili fossili nel settore energetico europeo, favorendo la transizione verso fonti di energia rinnovabili e con basso impatto ambientale. Ma in questo campo, a livello europeo, le contraddizioni rimangono molte: il settore energetico continua a essere il responsabile di moltissime emissioni di gas serra, le banche pubbliche e private continuano a investire nelle fonti fossili, e non tutti gli stati sono pronti ad affrontare la transizione energetica necessaria. Un dossier di OBC Transeuropa realizzato nell'ambito di EDJNet, il suo progetto europeo dedicato al giornalismo di dati.
Nel novembre 1995, con l’Accordo di Dayton, veniva posto fine alla guerra in Bosnia Erzegovina. La soluzione adottata a Dayton, con le sue contraddizioni tra cui il riconoscimento de facto della pulizia etnica - nasceva come frutto del compromesso per ottenere la pace. Ora, in un paese vittima di una continua emorragia di giovani che emigrano in cerca di futuro, appare evidente che senza una sua riforma la Bosnia Erzegovina rischia di restare uno stato disfunzionale che non riuscirà a procedere verso l’integrazione europea. Un nostro dossier
Il 27 settembre 2020, la situazione in Nagorno Karabakh si è aggravata con un'escalation militare preoccupante.
OBCT ha seguito negli anni il conflitto, e continua a farlo in questa pagina
L'11 luglio del 1995 prendeva avvio il genocidio di Srebrenica. Sono trascorsi 25 anni da allora ma di quei fatti, monito per l’intera umanità, non vi è ancora pieno riconoscimento.. In un nostro dossier le commemorazioni delle vittime, la ricerca degli scomparsi, la riflessione sul presente
Lavoratori bosniaci in Azerbaijan, lavoratori originari dello SriLanka in Albania, lavoratori indiani in Armenia. Cosa li accomuna? La ricerca di una vita migliore e – spesso - terribili condizioni di lavoro e diritti violati. In questo dossier una serie di approfondimenti
In questo dossier i corrispondenti di Obc Transeuropa guardano alla conseguenze sociali ed economiche della pandemia. Per ora la crisi sanitaria sembra contenuta, ma le fragili economie dell'area rischiano duri contraccolpi
Da quando all'inizio del 2020 le autorità sanitarie cinesi hanno comunicato la notizia di un focolaio da coronavirus nella città di Wuhan, il contagio si è diffuso in tutto il mondo. La preoccupazione per la salute pubblica e le difficoltà nel far fronte a un'epidemia in larga scala toccano anche l'Est Europa.
Al confine greco-turco, si sta consumando una nuova grave crisi umanitaria dopo che il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha di fatto spinto migliaia di rifugiati residenti in Turchia verso la Grecia.
Una crisi alla quale, ad oggi, i paesi dell'Unione europea non sembrano in grado di rispondere garantendo la salvaguardia di vite umane, il diritto all'asilo, una risposta comune in chiave di accoglienza. Un nostro dossier
Dai Balcani sono in tanti, soprattutto giovani e qualificati, a emigrare verso altri paesi europei. Le conseguenze economiche, sociali e politiche di questo fenomeno
Sono trascorsi 30 anni da quei giorni che, simbolicamente e nei fatti, cambiarono radicalmente il destino europeo. I primi anni di un'Europa 'nuovamente unita', così si diceva allora, passarono carichi di speranze, che resistettero anche al dramma jugoslavo (di cui oggi si dimenticano le lezioni) e portarono nel 2004 all'ingresso di 10 nuovi membri dell'Unione europea. Ora ci si trova davanti a nuovi muri, ad un progetto europeo in cerca di nuova linfa, a transizioni dolorose che hanno portato in alcuni casi lontano da valori liberali e solidali, ad una nuova insorgenza di nazionalismo e populismo. In questo dossier alcuni dei materiali di archivio pubblicati da Obct in questi anni e i nuovi pezzi a firma delle nostre collaboratrici e dei nostri collaboratori.
La città croata di Fiume/Rijeka nel 2020 sarà per dodici mesi al centro della scena culturale europea.
Con lo slogan “Fiume - Porto della diversità”, la città pone l'accento sulla diversità seguendo tre tematiche che guardano al suo passato, ma ancora di più al suo futuro: l’acqua, il lavoro e le migrazioni.