Nonostante in Serbia esista un buon quadro legislativo e istituzionale per il diritto di accedere liberamente alle informazioni di interesse pubblico, alcune questioni cruciali sono ancora irresolute.
Il ministro dell'Interno Nebojša Stefanović ha vinto la causa contro il settimanale NIN, a seguito di una denuncia per diffamazione relativa all'articolo "Nebojša Stefanović, l'uomo mascherato di Savamala". NIN fa ricorso.
Il numero di attacchi ai giornalisti in Serbia negli ultimi tre anni è aumentato, e secondo il rapporto della Piattaforma Regionale dei Balcani Occidentali la risposta delle istituzioni che dovrebbero permettere di migliorare la situazione non è sufficiente.
I media pubblici durante la prima metà dell'anno si sono concentrati su questioni politiche, perché in Serbia si stava svolgendo la campagna elettorale. I media hanno coperto soprattutto le attività del primo ministro Aleksandr Vučić. In ogni caso, nonostante l'ampia copertura c'è stato molto poco spazio per contributi analitici e le interviste coprivano solo un ristretto intervallo di opinioni, negando in pratica la funzione pluralistica connessa al ruolo dei media pubblici.
Il difensore civico Saša Janković il 9 dicembre si è dichiarato insoddisfatto dei risultati del rapporto speciale sull’informazione nelle lingue delle minoranze nazionali dopo la privatizzazione dei media. Viene lasciato poco spazio ai programmi nelle lingue delle minoranze nazionali, già che solo 13 dei media privatizzati prevedono programmi nelle lingue delle minoranze nazionali.
Il progress report sulla Serbia stilato dall'UE dimostra che il pacchetto di leggi sui media non è ancora stato pienamente implementato nel paese, così come la privatizzazione dei media di stato non ha migliorato la trasparenza sulla proprietà e sui canali di finanziamento degli organi di informazione. L'esempio più lampante di inadempienza è la (suppostamente) estinta agenzia di stampa Tanjug, sul cui status legale e finanziario è necessario maggiore chiarezza.
Dušan Petričić, vignettista per il quotidiano Politika, ha terminato la sua collaborazione con il giornale dopo aver disegnato una caricatura di Aleksander Vučić. L'associazione dei Giornalisti Indipendenti di Serbia ha affermato che la fine unilaterale della collaborazione tra Petričić e Politika è l'ennesimo caso di aperta censura.
Il ministro della cultura e dell'informazione ha incontrato i rappresentanti UE, che hanno insistito affinché egli trovi il prima possibile una soluzione per Tanjug, un'agenzia di stampa pubblica che nonostante sia fallita, continua a funzionare.
Nel 2015, la Serbia è tra i 19 paesi che hanno registrato un declino più significativo nella libertà di stampa. Secondo un rapporto pubblicato oggi dall'organizzazione internazionale Freedom House, il paese ha registrato un calo di cinque punti rispetto all'anno precedente. Quest'anno Freedom House ha incluso la Serbia nella lista dei paesi parzialmente liberi in considerazione della situazione della stampa nel paese.