Il Consiglio della stampa ha avvertito oggi che in Serbia sta crescendo il numero di articoli e notizie che violano il codice della stampa, aggiungendo che questo comportamento è culminato nel caso dell'assassinio della cantante Jelena Marjanović.
I giornali in Serbia sono profondamente politicizzati, i testi in genere non sono equilibrati e rappresentano una piattaforma per l'espressione di opinioni personali. Secondo quanto emerge da un'analisi della stampa condotta fra ottobre e dicembre 2015, il Primo Ministro Aleksandar Vučić è il più rappresentato tra gli attori politici.
L'ombudsman serbo Saša Janković nel suo tradizionale report annuale sui media, ha sottolineato la grave situazione in cui versano gli organi di informazione in Serbia.
Le regolamentazioni sulla privatizzazione dei media in Serbia non sono applicate correttamente. È quanto emerge dalla conferenza “La società civile e i media” organizzata da Civic Initiatives e OSCE. Per esempio, la nuova agenzia Tanjug sta ancora trasmettendo anche se, secondo la legge, dovrebbe chiudere in seguito alla fallita privatizzazione.
Molti dei media elettronici serbi non rispettano le leggi esistenti e le regolamentazioni riguardanti la trasmissione di contenuti appropriati per specifici gruppi di età. Questo è quello che è emerso dalla conferenza riguardo l'attuazione di un nuovo sistema di classsificazione dei programmi televisivi che si è tenuto il primo marzo a Belgrado. L' errore più comune commesso dalle emittenti è la trasmissione di particolari programmi in orari inappropriati oltre a quello di non segnalare i programmi con un bollino che specifichi a partire da quale età quel programma può essere visto. L'ente che regola i media elettronici ha deciso di introdurre maggiori avvisi e pene, inclusa la temporanea chiusura del programma. Ma dalla conferenza è emerso che per un'effettiva regolamentazione della questione è necessario imporre anche ammende pecuniarie.
Un recente studio sugli effetti del precariato sul giornalismo in Serbia ha rilevato come il 40% degli intervistati si dichiari rassegnato a lasciare la professione
La privatizzazione di Tanjug è un perfetto esempio di come viene elusa la legge in Serbia. Due mesi dopo la chiusura, l’agenzia “mantellata” ingaggia giornalisti, selezionandoli fra gli ex-collaboratori senza rendere pubblici i criteri di selezione, e pubblica notizie.
Tra 2011 e 2014, istituzioni e aziende statali in Serbia hanno speso 60.9 millioni di euro per servizi di publicità e marketing, mentre il Consiglio Anti-corruzione stima che in questo periodo, le istituzioni pubbliche nazionali e locali abbiano speso complessivamente 840 millioni di Euro.
‘La libertà dei media e d’espressione è il fondamento del processo di integrazione dei Balcani occidentali nell’UE’ ha dichiarato il commissario per l’allargamento europeo Johannes Hahn durante la conferenza Speak up!3 il 4 Novembre 2015.
Secondo i partecipanti all’incontro sui media tenuti al Danube Business Forum di Novi Sad, i media in Serbia sono quasi del tutto disinteressati agli eventi che accadono nella regione e del mondo, un’ attitudine che rispecchia quanto accade nel paese in cui operano.