Perché lo Stato croato dovrebbe finanziare i media che offrono contenuti fascisti? Esaminando il caso della televisione Z1, H-Alter apre una discussione con esperti quali Gordana Vilović, Hajrudin Hromadžić e Vjeran Zuppa.
Il transgenderismo è ancora un grosso tabù nella società croata. Nei rari casi in cui il tema ha uno spazio nei media croati, i giornalisti lo affrontano con sensazionalismo e superficialità. Ma più spesso, domina il silenzio. Per questo è importante che i giornalisti del futuro rompano questo tabù
Nikola Bajto, direttore del settimanale Novosti pubblicato dalla minoranza etnica serba in Croazia, parla della pressione da parte dell'organizzazione di destra "U ime obitelji" ("Per la famiglia") sul suo settimanale.
In quest'intervista per H-Alter, la ministra della Cultura della Croazia, Nina Obuljen Koržinek espone le proprie idee sulla situazione dei media locali: secondo la Koržinek, le azioni penali contro i casi di violenza contro i giornalisti stanno andando nella direzione giusta. Il ministro ha anche dichiarato che sta preparando la nuova strategia per le politiche sui media per quest'anno.
Viene rispettato il diritto dei cittadini ad essere informati? In Croazia le élite stanno combattendo tenacemente per evitare il controllo pubblico delle proprie sfere d'interesse.
Il portale web hkv.hr è finanziato dal Fondo statale per il pluralismo e la diversità dei media elettronici nonostante promuova una retorica dell'odio e pubblichi contenuti di estrema destra.
L'articolo analizza alcune affermazioni del nuovo ministro della Cultura Nina Obuljen Koržinek, per cui il programma di sovvenzione per i media no-profit, che è stato sostenuto dal suo predecessore Zlatko Hasanbegović, sarebbe in contraddizione con la legge sulle Sovvenzioni statali. Dell'argomento si è parlato con l'esperta giuridica di associazioni no-profit Vesna Lendić Kasalo, che è impegnata a capo all'Ufficio governativo delle associazioni.
In Turchia, più di 110mila persone sono state licenziate, mentre 37mila sono state arrestate dal luglio di quest'anno, per presunti legami con Fethullah Gulen, accusato da Ankara di aver organizzato un colpo di stato. Discutiamo del giro di vite sui giornalisti e dell'attuale stato della libertà dei media con i giornalisti turchi Emre Kızılkaya e Erol Önderoglu.
I risultati della ricerca 'Capire i bisogni dei media on-line in Serbia a Croazia", condotta dall'associazione Slavko Ćuruvija e dall'associazione per la cultura dei media indipendenti, dimostrano che la mancanza di finanziamenti, aiuto e le minacce ai giornalisti sono la più grande sfida per le redazioni dei media on-line. Ilir Gaši, dell'associazione Slavko Ćuruvija, riassume bene la ricerca quando descrive il modo di vivere dei giornalisti impiegati in questo settore: "Costi imprevedibili, una grande mole di lavoro, un salario basso e minacce alla sicurezza segnano il lavoro giornalistico nei media locali" dice Gaši.
Un'intervista con il sociologo serbo Srećko Mihajlović, che ha condotto un'indagine sul precariato nel giornalismo. Mihajlović dimostra come il precariato abbia grandi conseguenze sulla consapevolezza del pubblico e sul processo democratico.