Una rassegna sulle promesse fatte dall’Unione democratica croata (Hdz) e dal fronte liberale e cattolico Most durante la campagna elettorale per le elezioni dell'11 settembre in Croazia rispetto al settore dei media.
Nel mese di marzo il ministero della Cultura croato ha deciso l'abolizione del programma di sostegno pubblico ai media no profit. Nell'intervista realizzata da Ana Kuzmanić di H-Alter alla redattrice del media no-profit Libela, Ana Brakus, viene fatto il quadro dell'attuale situazione nel settore dei media indipendenti no profit, dai modelli di finanziamento alla costruzione di collaborazioni per riuscire a continuare le pubblicazioni.
Questo articolo riguarda la corruzione nel processo di allocamento dei finanziamenti pubblici ai media. Andrea Zlatan Violic, ministro della Cultura, ha deciso di allocare al giornale culturale Zarez circa 160 mila euro tramite un concorso pubblico. Come uno dei proprietari di Zarez, Zlatan si trovava in palese conflitto d'interessi, e il giornale è stato costretto a restituire la somma dopo un processo. Questa decisione ha significato la chiusura di uno dei più eminenti giornali di cultura della Croazia.
In 15 anni il settimanale Hrvatsko Slovo ha preparato, sul piano simbolico, il terreno alla politica del governo di Tomislav Karamarko. Nell'articolo si analizza come il settimanale abbia ottenuto il pieno sostegno del ministro della Cultura Zlatko Hasanbegović, a scapito di altri media e di soggetti della società civile.
Il governo croato, formalmente guidato da Tihomir Oresković ma con Tomislav Karamarko e Božo Petrov nel ruolo di deus ex machina, ha deciso di soffocare la società civile in Croazia. In questo quadro si spiega il giro di vite ad opera del ministro Hasanbegović, che nei mesi scorsi ha colpito la Commissione per i media no-profit e che ora taglia drasticamente le risorse finanziarie a sostegno della società civile.
La radio-televisione pubblica in Croazia, HRT, è al centro di forti polemiche per le nuove nomine avvenute negli ultimi mesi. Una pratica nota da tempo, ma che negli ultimi mesi pare aver assunto una piega particolarmente preoccupante. C’è il rischio che ci si abitui all’influenza politica conclamata ai danni di un servizio pubblico finanziato da tutti i cittadini.
Andrija Mikulić, esponente del partito HDZ e Presidente della Commissione parlamentare per l'informazione, l'informatizzazione e i media ha affermato, in linea con quanto già sostenuto dal Ministro alla Cultura Hasanbegović, che la decisione di sospendere il programma di finanziamento dei media No Profit è conseguenza degli scandali e dei conflitti di interesse che hanno riguardato il programma stesso. In particolare, ha accusato Suzana Kunac di aver votato a favore del finanziamento a favore di una testata per la quale lei stessa avrebbe scritto.
Due giorni dopo essere entrato in carica, il nuovo ministro della Cultura Zlatko Hasanbegović ha licenziato la commisione di esperti per i media non-profit del Ministero. A quanto pare, Hasanbegović non ha perso tempo per saldare i conti con i "nemici" della sua base elettorale. Sarà HRT, la radio-televisione pubblica, il prossimo obbiettivo?
Velimir Bujanec, Marko Jurič e altri giornalisti vicini alle posizioni della destra in Croazia rispondono alle accuse di incitamento all'odio generando una nuova ondata di incitamento all'odio. Allo stesso tempo l'HDZ solleva la questione di irregolarità presunte durante la recente tornata elettorale. La confusione non è casuale perchè i media vicini alla destra sono determinati a dominare la scena post-elettorale convinti di essere stati zittiti dal precedente governo e non per via del loro radicalismo che si somma alla mancanza di professionalità.