Considerando il persistente potere della televisione sull'opinione pubblica bosniaca, la serie televisiva sull'ex presidente della Repubblica di Bosnia Erzegovina Alija Izetbegovic ed il film sull'ex presidente della Repubblica Srpska Radovan Karadzic potrebbero contribuire ad un ancora più radicale sfocatura e incomprensione dei conflitti e delle esperienze del passato.
Il culmine della crisi politica in Macedonia ha provocato l'aumento degli attacchi contro i giornalisti nel paese. La narrazione diffusa per anni da parte della classa politica locale non poteva che portare a violenza e divisione.
Alcuni portali web di stampo satirico utilizzando approcci creativi per mettere a nudo anomalie e assurdità nella società bosniaca. La giornalista Una Čilić ne ha parlato con le redazioni di Šatro.info e Karakter.ba.
La pratica abitudinaria secondo la quale l'ufficio della Procura in Bosnia Erzegovina comunica con la stampa tramite messaggi video pre-registrati, impedisce ai giornalisti di svolgere la loro professione, privandoli della possibilità di porre domande.
La legge sull'accesso all'informazione in Bosnia Erzegovina impone trasparenza per quanto riguarda gli stipendi dei dipendenti del servizio pubblico. Nonostante questo, ci è voluto quasi un anno affinchè la radio-televisione della Republika Srpska rendesse noti i dati sugli emolumenti corrisposti ai due giornalisti Miroslav Lazanski e Mate Đaković.
La libertà di espressione non include la libertà di pubblicare contenuti giornalistici che violano uno dei più importanti postulati della professione – il rispetto per la privacy, in special modo quando ad essere in gioco sono temi sensibili come le tragedie. Maria Arnautović commenta la decisione da parte di uno dei portali di informazione più visitati in Bosnia Erzegovina, il sito Klix.ba, di pubblicare il video scioccante in cui una donna chiede aiuto poco prima di perdere la vita a causa di un incendio scoppiato nel suo appartamento.
Le istituzioni bosniache sono deficitarie nel rispetto della Legge sul libero accesso alle informazioni, anche dopo sentenze giudiziarie a loro sfavore.
In occasione del 27esimo anniversario dalla fondazione dell'Associazione dei giornalisti indipendenti in Vojvodina, ne abbiamo incontrato il presidente, Nedim Sejdinović. Nel corso dell'intervista, Sejdinović mette in luce come i giornalisti in Serbia si trovino ancora oggi a dover affrontare attacchi, minacce e intimidazioni semplicemente per poter svolgere il proprio lavoro.
Linciaggio mediatico, aggressioni fisiche, minacce. Questo è ciò che i giornalisti investigativi affrontano nella Serbia di Vučić. Un'intervista a Branko Čečen, direttore del Centro per il Giornalismo Investigativo Serbo(CINS).
Indagare e fare informazione sui crimini di guerra è ancora una grande sfida per i giornalisti nella regione. Persino quando vogliono scrive in maniera oggettiva e professionale su quest'argomento, spesso non hanno supporto dai loro editori.