Con la riapertura del Ponte Vecchio, a Mostar ha riaperto anche il Divers Club gestito da giovani musulmani, che con l'occasione hanno ripreso a tuffarsi continuando la tradizione antica di 500 anni e interrotta a causa della distruzione del ponte da parte dell'esercito croato-bosniaco nel 1993. Per questo motivo nessun croato può far parte del Club e ciò rappresenta uno dei molti segnali che la convivenza tra le due comunità purtroppo è rimasta solo sulla carta. I tuffatori sono i veri custodi del Ponte Vecchio. Lo utilizzano e lo curano come la cosa più cara che hanno. L'autore è un fotografo free lance www.antonellonusca.com
''Alla conquista dell'immaginario europeo. USA vs URSS nelle sale cinematografiche d'Europa''. Un seminario promosso il 3 luglio 2009 a Rovereto (TN) da Osservatorio Balcani e Caucaso e Nuovo Cineforum Rovereto, in collaborazione con il MART - foto di Marco Vender
Il due laghi di Prespa (Grande e Piccolo) sono oggi divisi dai confini che li attraversano, quelli tra Grecia, Macedonia e Albania. Luoghi isolati e difficili, ma affascinanti e dalla natura incontaminata. Foto Tanya Mangalakova
In poche centinaia di chilometri il Montenegro racchiude il mare ed i melograni che si schiudono su di un paesaggio essenziale, arido ed asciutto; acquitrini con minuscoli paesi di pescatori; montagne impervie, ancora intatte ed incontaminate. Queste fotografie si riferiscono ad un viaggio nel nord della piccola Repubblica.
Stefano Barazzetta attraversa la Valle dorata: i suoi ponti, i sobborghi, in equilibrio tra i confini che ancora la dividono. "Il mio lavoro vorrebbe essere una piccola riflessione sulla nostra in qualche modo distorta visione del mondo: le cose ci sembrano reali solo fino al momento in cui possiamo vederle in televisione o leggerne sui giornali. Ma una volta che spariscono dalla nostra vista, come la città ai passeggeri sull'aereo, rimaniamo con la strana sensazione non siano mai esistite. Ma la Bosnia ci dimostra con tutta evidenza che questa visione non è Reale".
Un'estate in Kossovo, nel 2002. Giuliano Matteucci riesce ad esprimere attraverso il colore la pienezza dell'infanzia in Kossovo. Curiosa, capace di vivere la quotidianità delle cose, intensa. Le fotografie qui pubblicate sono state esposte a Roma, a Palmanova ed a Cortona, in occasione di incontri promossi dalla Croce Rossa italiana.